I sostenitori più convinti dell’idea che Mario Draghi debba diventare presidente della Repubblica si trovano ai margini di una piazza del Popolo gremita per lo sciopero generale dei sindacati Cgil e Uil e rappresentano il comparto igiene ambientale di Salerno.

Sono pochi, la piazza guarda più verso la rassicurante presenza di Sergio Mattarella. Quasi nessuno se la sente di esporsi per gli altri “quirinabili” in corsa, da Paolo Gentiloni a Pier Ferdinando Casini. Raccoglie invece un po’ più di entusiasmo la ministra della Giustizia, Marta Cartabia. 

A Erasmo Venusi, rappresentante sindacale, piace perché vorrebbe vedere al Quirinale «qualcuno con un alto profilo istituzionale e una storia specchiata». «Sicuro non Berlusconi», dice il suo amico Roberto Pappalardo, che poi converge su Draghi, così come il terzo del gruppo, Elia Didiani. Si sfila invece l’ultimo degli amici salernitani, Salvatore Dispino, che lancia un outsider: «A me, invece, piace Giuseppe Conte».

Draghi-Joker

LaPresse lapresse

L’unica cosa certa è che, a parte questo sparuto gruppetto, ai manifestanti che hanno aderito allo sciopero e alla manifestazione organizzato da Cgil e Uil a Roma, Draghi non piace. Né a palazzo Chigi né al Quirinale.

Uno dei cartelli alzato da chi si trova più vicino al palco recita “No Draghi al Quirinale”, accanto alla foto del presidente del Consiglio c’è il disegno di Joker, il nemico di Batman. Non esattamente un complimento. 

Anche Marcello Borghetti, di Cesena, non è entusiasta dell’idea che l’ex presidente della Bce succeda a Mattarella: «Non sono mai stato amante dei messia che in un modo o nell’altro devono salvare la patria. Se l’Italia si deve aggrappare a Draghi per fargli fare prima il presidente del Consiglio e poi quello della Repubblica, poi il banchiere, vuol dire che è un paese fortemente malato».

Ma neanche la possibilità di confermare l’attuale inquilino del Quirinale lo convince: «Spero che torni presto una situazione più normale in cui non ci sia bisogno di una persona con le capacità di Mattarella. Capacità che però non vedo in nessuno dei nomi che circolano oggi tra quelli indicati come candidati alla presidenza della Repubblica». 

C’è chi addirittura crede che la candidatura di Draghi al Colle sia un modo per distogliere l’attenzione da altre questioni. Paolo, un manifestante toscano, spiega che secondo lui «tutta questa sceneggiata di queste ore di parlare di Draghi è solo un modo come un altro di non parlare di altre cose. In realtà io, come tutti gli italiani, penso ad altre cose».

Mattarella e gli altri

LaPresse lapresse

L’idea di Draghi al Quirinale non piace neanche a Milena Iovino, che ha 20 anni e svolge il servizio civile con la Uil Campania. «Non lo vorrei presidente della Repubblica, non mi pare proprio il caso».

Poi si consulta con la sua amica Victoria Pastore, che di anni ne ha 27, e giungono alla conclusione che è arrivata l’ora di una figura femminile al Quirinale. «Cartabia, almeno è una donna. Avrebbe una marcia in più». Il loro amico Augusto Scognamiglio, 23 anni, non è d’accordo: «Non si potrebbe avere Conte?», chiede. 

Anche Luigi Simeone propone una candidata alternativa ai nomi più quotati: «Io direi Liliana Segre. Sarebbe un bel segnale per il paese e per la parte estrema di quelli che ci attaccano». Un suo collega replica: «Se fosse per me, io confermerei Mattarella. È una persona di esperienza e soprattutto sa prendere le giuste decisioni per rispettare tutti e garantire pluralismo».

Gianluca Griffo, portavoce dei dipendenti Air Italy, lancia un nome lontano dalle ultime trattative (e decisamente troppo giovane per il Quirinale): «Una Giorgia Meloni presidente, o anche premier, la vedrei bene».

Ma le proposte fuori dal comune arrivano anche dall’altra parte politica. Di fronte all’elenco dei favoriti Linda Bracalente non fa una piega. «Io vorrei Bersani. Se proprio devo scegliere tra gli altri, mi terrei Mattarella», dice la fermana. L’ex segretario del Pd raccoglie consensi anche a Teramo, nelle preferenze di Mauro Paci: «Io metterei Bersani, di quelli già in corsa preferirei Mattarella per evitare problemi». 

Vicino alle transenne che delimitano la piazza invece c’è Viviana Peri di Roma, che non ha dubbi: «Mattarella tutta la vita. Trovo che sia una persona di grandissimo equilibrio e con una statura morale che è al di sopra di qualsiasi cosa. Lo vedo proprio come una persona che sa decidere per il popolo, non per tutelare gli equilibri politici, ha una moralità e un’etica al di sopra di chiunque altro». 

È d’accordo con lei Francesco, sulla settantina, che non ci gira intorno: «Mattarella è un galantuomo e se volesse continuare sarebbe un bene. Degli altri non saprei dire: di sicuro non Berlusconi, perché è un pregiudicato e un puttaniere». 

© Riproduzione riservata