- Tutti d’accordo nel giudicare la candidatura di Berlusconi una provocazione e soprattutto una «rottura dello schema prodotto con la nascita del governo Draghi», quello dell’unità nazionale per l’emergenza, come scandisce il ministro Andrea Orlando.
- L’unanimismo non ha mai portato niente di buono al Pd. Ma ad ascoltare con attenzione il dibattito della direzione con i gruppi parlamentari, i colpi si sentono.
- Dunque il premier dovrebbe restare al suo posto. Il segretario allontana il sospetto di preferire Mario Draghi al Colle, con il conseguente rischio di voto o di cambio di governo (e di ministri).
Sul Quirinale il Pd si ferma ai veti, no a Berlusconi e niente Draghi
15 gennaio 2022 • 20:35Aggiornato, 15 gennaio 2022 • 20:36