La direttrice dell’ufficio stampa Rai contesta la veridicità dell’uccisione di civili palestinesi – di cui però esistono immagini video – e sostiene siano state realizzate in «set» dove Hamas ha prodotto «propaganda». La Rai non prende posizione
«Si è parlato spesso del cinismo dell’esercito israeliano. Non esiste una sola prova che siano state sventagliate delle mitragliate contro civili inermi. Eppure questo è stato detto senza alcuna verifica delle fonti. Vergogna, vergogna, vergogna». A dirlo è Incoronata Boccia, capo ufficio stampa della Rai allo stesso convegno del Cnel a cui la ministra della Famiglia Eugenia Roccella ha detto che le «gite ad Auschwitz» sono state utili solo per fomentare l’antifascismo.
Boccia è stata per diverso tempo vicedirettrice del Tg1, arrivata dalla redazione regionale della Sardegna, prima di passare in estate a dirigere l’ufficio stampa dell’azienda. In passato ha già polarizzato con le sue opinioni forti sull’aborto.
Le parole
Boccia vorrebbe vergare un «j’accuse sul suicidio del giornalismo. Io proporrei che oggi possa emergere una candidatura ad Hamas: la vogliamo candidare alla miglio regia? A cui noi giornalisti per primi ci siamo piegati senza alcuno spirito critico. Perché dove sono stati allestiti i set noi non siamo andati a controllare» continua, citando «delle indagini e delle inchieste che hanno provato che quella informazione era propaganda».
Per Boccia c’è un problema sul concetto di «proporzionalità» tirato in ballo per criticare la reazione di Israele: la direttrice cita, come per smentire che Israele sia andato oltre una reazione “proporzionale”, i duemila prigionieri scambiati per venti ostaggi. Mentre per quanto riguarda «l’uso ideologico della parola “genocidio”», continua, «con quale faccia usciranno di casa queste persone il 27 gennaio?»
Le reazioni politiche
I Cinque stelle sono intervenuti a stretto giro sulle parole della direttrice. «Negare l'evidenza dei massacri e liquidare come 'strumentale' la parola genocidio non è informazione: è propaganda. Chi ricopre incarichi nella Rai non può permettersi di esprimersi in questo modo: deve dimettersi subito» si legge in una nota dei componenti M5s della commissione Vigilanza Rai. Anche il Pd chiede una reazione dell’azienda.
«La Rai, come servizio pubblico, ha il dovere inderogabile di garantire un’informazione accurata, equilibrata e rispettosa dei cittadini. Per questo è necessario un chiarimento immediato e una presa di distanza netta», così i parlamentari della Vigilanza. A insistere sulla posizione dell’azienda rispetto alle parole di Boccia è anche l’Usigrai: «Ciò che ha espresso la direttrice dell'ufficio stampa Rai in un convegno sul 7 ottobre che si è tenuto ieri al Cnel è la posizione dell'azienda?» chiede il sindacato.
Sulla stessa lunghezza d’onda la presidente della commissione di Vigilanza, Barbara Floridia. «Se la Rai non prenderà le distanze in modo chiaro e immediato, quelle parole finiranno per rappresentare la posizione ufficiale dell’azienda. Mi aspetto una presa di posizione ferma e decisa da parte dei vertici».
Per il momento, l’azienda non prende posizione sulla vicenda. Nel frattempo, FdI si è schierato a difesa di Boccia: «Sul conflitto a Gaza per loro (i Cinque stelle, ndr) Hamas, organizzazione terrorista, rappresenta una fonte di informazione primaria ed esclusiva. Non si spiega altrimenti l'intemerata contro Incoronata Boccia, che nelle sue dichiarazioni ha confermato quello che tutti sanno e cioè che riguardo le vittime a Gaza non esistono fonti ufficiali, e non a caso sono in corso indagini per accertare numeri e responsabilità» si legge in una nota firmata dai componenti della Vigilanza.
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