- Il disegno di legge di Fabio Rampelli «per la tutela e la promozione della lingua italiana» può essere spiegato attraverso la difesa che ne ha fatto lo stesso deputato. Difesa che, come la stessa proposta, presenta diverse falle.
- Si rende palese, ancora una volta, l’inclinazione della maggioranza di governo alla ricerca del nemico di turno: in questo caso, chi attenterebbe all’uso dell’idioma nazionale.
- Rampelli non considera che il “diritto alla comprensione” si garantisce scrivendo leggi chiare e atti amministrativi che non ricorrano al “burocratese”. La sua proposta arriva a ingerirsi nell’organizzazione di imprese private, alle quali sarebbero precluse le lingue straniere per taluni usi.
Il disegno di legge dell’onorevole Fabio Rampelli «per la tutela e la promozione della lingua italiana» - analoga a quella presentata nel 2018 «con l’intento di tutelare il patrimonio linguistico italiano» - può essere spiegato attraverso la difesa che ne ha fatto lo stesso Rampelli su Facebook nei giorni scorsi. La difesa di Rampelli Il parlamentare di Fratelli d’Italia parla, innanzitutto, di «difesa delle lingue madri dall’invasione dell’idioma anglo-americano, reso ancora più aggressivo



