L’intervista

«Ci chiamano ai rave per ridurre i rischi. Ecco perché l’idea del “pugno duro” è sbagliata»

LaPresse
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Fuori dai rave o dagli eventi oceanici c’è spesso personale specializzato, continuamente formato sugli effetti delle nuove sostanze. In continuo contatto con il 118. Puntano alla riduzione dei rischi. Le forze dell’ordine lo sanno, e spesso collaborano. C’erano anche a Modena, e un anno fa al teknival di Valentano. Ecco chi sono, e cosa fanno

Sono una presenza spesso cruciale ma discreta, si muovono al riparo dei riflettori, in situazioni potenzialmente a rischio. Spesso sono più informati delle forze dell’ordine, e spesso direttamente dai ragazzi dei free party. Gli operatori del Cnca, il Coordinamento nazionale comunità accoglienti, c’erano anche a Modena, lunedì, e hanno seguito passo passo il rave nel capannone e poi l’evacuazione dello stabile. Ne parliamo con il presidente di Cnca Riccardo De Facci Iniziamo dall’inizio: chi

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