L’intervista

Landini: «Il lavoro è precario e povero. Il voto può cambiare tutto»

Il leader della Cgil in vista del referendum: «Mi appello a chi non va alle urne. Non si sceglie un nome». «Negli ultimi 25 anni i governi hanno fatto arretrare i diritti dei lavoratori: questa è la nostra rivolta»

Segretario Maurizio Landini, l’8 e 9 giugno, perché i quattro referendum sul lavoro e quello sulla cittadinanza siano validi, servono poco meno di 25 milioni di voti, metà elettorato. Ma alle ultime europee ha votato solo il 49,6 per cento. Nel suo libro Un’altra storia, lei mette in diretta relazione l’astensionismo e l’arretramento dei diritti dei lavoratori. È l’astensione il vero nemico del quorum? Sì, ma bisogna capirne le ragioni. Non vanno a votare quelli che stanno peggio, i precari, que

Per continuare a leggere questo articolo