La riunione del ministro per i Rapporti con il parlamento Federico D’Incà, i capigruppo di maggioranza e i segretari d’aula di questo pomeriggio è durata tre quarti d’ora: «Abbiamo fatto il punto della situazione, della seduta di domani, dei problemi collegati al Covid-19, in questi tempi le certezze matematiche non ci sono mai» racconta a Domani Federico Fornaro, capogruppo di LeU. «Non è stato un vertice di maggioranza, è stata una riunione di lavoro» tiene a specificare. Fonti del ministero dei Rapporti con il parlamento avevano fatto trapelare che all’ordine del giorno c’era la questione dei numeri. Ma il versante non è stato politico, bensì tecnico. I parlamentari devono affrontare il problema dei numeri «anche a fronte dell’emergenza pandemica, per capire se c’erano tutti».

I giorni della fiducia 

Lunedì alle 12 il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà nell’Aula della Camera. «La fiducia verrà posta di fatto sulle comunicazioni del presidente del consiglio». Sui numeri «ho fiducia che in tanti valuteranno come è giusto che sia, è un passaggio in cui prima dei gruppi ogni parlamentare sarà di fronte alle proprie responsabilità, questa è la mia opinione» dice Fornaro. Il tema «riguarda tutti. Aprire una crisi al buio chiama la responsabilità di ognuno di essere d’accordo o non d’accordo, ed è giusto che ognuno di noi ci pensi». La riunione, ripete, «è stata operativa, non abbiamo fatto conti». Sull’ipotesi che Conte vada al Quirinale direttamente domani dopo il voto alla Camera risponde: «C’è una fase di narrazione e contro narrazione e non abbiamo trattato di questo tema».

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