Domani l’annuncio ufficiale, ma la giunta della Capitale è «sostanzialmente pronta», come ha detto stamattina il sindaco Roberto Gualtieri. E in effetti il difficile gioco di incastri dovrebbe essere chiuso. Sei donne e sei uomini.

La vicesindaca vacante

A quest’ora il posto di vice del sindaco è ancora in ballo fra tre donne. La prima è Monica Lucarelli, che avrà la delega al commercio e alle attività produttive, considerata però troppo impegnativa per affiancare anche il sindaco.

Lucarelli è stata presidente dei giovani di Confindustria della Capitale, candidata non eletta nella lista di Mario Monti nel 2013, poi presidente della fondazione “Insieme per Roma” che appoggiava il sindaco Gianni Alemanno che l’aveva più volte corteggiata per fare l’assessora.

«Fare politica è senz’altro interessante» aveva raccontato nel 2012 ad Affari italiani.it, «e non posso nascondere che mi faccia piacere che si faccia il mio nome come esponente della società civile e come figura tecnica. Non posso negare che negli ultimi due anni, in varie occasioni, sia stata chiesta la mia disponibilità da entrambe le parti politiche, ma ho sempre gentilmente declinato la proposta. Non penso sia il momento per me di fare scelte così radicali. In futuro vedremo».

Il futuro è arrivato per l’ingegnera, che per essere una civica – era capolista della lista civica con vista a destra costruita da Alessandro Onorato, ex luogotenente di Alfio Marchini e dall’imprenditore Raffaele Ranucci  –  ha un debole molto forte per la politica. Un sogno da domani coronato.

In pole c’è anche Silvia Scozzese, ex assessora al bilancio della giunta di Ignazio Marino e probabile assessora con le stesse deleghe dopo che è sfumata per inghippi burocratici l’incarico a Marco Leonardi, attuale capo dipartimento per la programmazione della politica economica di palazzo Chigi.

Meglio per Gualtieri, fare a meno di lui: considerato vicino al Pd,  in realtà è un nostalgico del Pd di altre stagioni. Nel giugno scorso era stato fra i bersagli di una polemica per le nomine di quelli che il vicesegretario dem Peppe Provenzano aveva chiamato «ultras liberisti» chiamati «a coordinare e valutare la politica economica nella più grande stagione di investimenti pubblici».

Nel trio delle vicesindache c’è anche Barbara Funari, coordinatrice e prima dei non eletti Demos (Democrazia Solidale, nato in seno alla comunità di Sant’Egidio), che sicuramente sarà anche assessora.

A scorrere l’elenco non si trova il nome di Claudio Mancini. Il potente braccio destro di Gualtieri ha pronunciato il suo “non possumus”: è deputato, e il doppio incarico, abbondantemente praticato fin qui, ormai è considerato sempre più indigeribile dagli elettori.

Gli assessori

Il nome certamente più conosciuto è quello destinato alla cultura: ci andrà l’ex senatore bersaniano Miguel Gotor, in lizza per qualche giorno con Giovanna Melandri che però ha smentito l’intenzione di lasciare il prestigioso posto di presidente della Fondazione Maxxi. Ammesso che l’incarico in giunta le fosse stato davvero proposto da Gualtieri e non dai cronisti.

Gotor è uno storico, come Gualtieri – che è un contemporaneista, mentre lui è un modernista che però ormai ha virato verso la storia contemporanea. La scelta su di lui, di indubbio pregio, ha anche l’effetto collaterale di recuperare Art.1 nella giunta, visto che nessun bersaniano è risultato eletto dalla lista Sinistra civica ecologista.

Ma si tratta solo un effetto ottico: Gotor è ormai molto vicino al Pd di Enrico Letta (che però sorveglia gli ingressi provenienti dal lato Speranza-D’Alema per il peso politico che avrebbero, cosa a cui la corrente Base riformista è particolarmente sensibile). 

Entrano in giunta anche i votatissimi del Pd. Sabrina Alfonsi, per due volte presidente del municipio Roma 1, avrà  la delega all’ambiente ma – soprattutto – quella ai rifiuti, dossier delicatissimo della Capitale per il quale Gualtieri ha ricevuto una comprensibile valanga di no.

Il piano

25/10/2021 Roma, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri depone una corona al Milite Ignoto

Oggi il sindaco ha presentato alla stampa il piano straordinario di pulizia della città, con rimozione dei rifiuti, pulizia delle strade e del verde. Dal 5 novembre parte un tavolo permanente tra gabinetto del sindaco, Ama, vigili, uffici comunali, Municipi e Protezione Civile. Intanto ha fatto appello alla collaborazione della cittadinanza. Alfonsi potrebbe essere cruciale nell’avvio del potenziamento del lavoro dei municipi su questo delicato aspetto.

Altro votatissimo, anzi il più votato del Pd con le sue oltre 7mila preferenze, Maurizio Veloccia sarà assessore all’Urbanistica, incarico delicato e di grande fiducia nella Capitale, snodo dei rapporti con i poteri consolidati nella città, fin qui tutt’altro che ostili al sindaco dem.

Eugenio Patané, altro uomo forte Pd, attuale presidente della commissione trasporti della Regione, andrà a ricoprire l’incarico di assessore ai trasporti.

I «zingarettiani»

Tutti dati per «zingarettiani» dai media della Capitale. Perché “zingarettiano” viene considerata un’appartenenza “nobile”. Ma non sempre corrisponde al vero. E così oggi il presidente della regione ha, se non preso le distanze, almeno smentito la sua mano nella costruzione della giunta: «Non esiste nessuna quota Zingaretti, è la giunta di Roberto Gualtieri e conoscendolo sono sicuro che sta lavorando a una bellissima squadra di donne e di uomini e la sta facendo in totale autonomia e libertà. Non ho dato nessun suggerimento», «Tutto il resto è gossip o cattiverie». 

Sembra una smentita di ufficio, ma forse c’è qualcosa di più. Veloccia è ex capo della segreteria di Zingaretti ma ormai è traslocato armi e bagagli fra i fedelissimi del neosindaco. E Patané, ex franceschiniano, in realtà è vicino al commissario europeo Paolo Gentiloni.

Come Tobia Zevi, ex candidato alle primarie per il sindaco, ultimo classificato ma “ripescato”: con ogni probabilità farà l’assessore o almeno «sindaco della notte», una figura mutuata dalle amministrazioni di Amsterdam e di Londra, inserita anche nel programma del neosindaco di Bologna Matteo Lepore.

Ultime telefonate per l’assessore ai lavori pubblici, sarà un tecnico. Incarico certo per Claudia Pratelli, giovane e molto votata della lista Roma Futura. A lei una delega importante, quella alla scuola. E una delega spetta anche alla lista Sinistra civica ecologista, probabile l’incarico per Florinda Nardi, italianista e docente a Tor Vergata.

Al momento resta fuori dalla giunta, e a sorpresa, Giovanni Caudo, ex presidente del Municipio 3 e ex assessore all’Urbanistica ai tempi del sindaco Ignazio Marino.

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