Com’era nell’aria da giorni, Rousseau ha detto definitivamente addio al Movimento 5 stelle. I vertici della piattaforma avevano scelto come termine ultimo per il versamento del denaro che a parer loro gli eletti del M5s dovevano ancora fornire per sostenere le spese di Rousseau il 22 aprile: ora, come recita un post pubblicato sul blog delle stelle «le strade si divideranno».

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Nel lungo testo pubblicato sull’organo ufficiale del Movimento online, Rousseau spiega nel dettaglio di aver a lungo tentato di ricucire gli screzi «ma stare insieme deve essere una scelta reciproca e deve presupporre rispetto e assunzione di responsabilità da ambo le parti. E questo, purtroppo, non si è verificato».

Nel seguito, i capi della piattaforma scrivono che che «da parte nostra, proseguiremo nell’onorare i patti fino a che non siano consensualmente modificati da soggetti legittimati a farlo, nel rispetto delle regole che la comunità del Movimento ha deciso di darsi». Il riferimento, non troppo sottile, è a Giuseppe Conte, il neoleader che non essendo iscritto al M5s secondo i vertici di Rousseau non sarebbe titolato a trattare per un’eventuale prosecuzione del rapporto.

Il testo prosegue con toni drammatici, che tornano a ribadire i tentativi della piattaforma di ricucire col Movimento: «Abbiamo pensato fino all’ultimo che si sarebbe usciti dall’ambiguità e dal cerchiobottismo per risolvere i problemi in modo concreto, ma non è successo» e rivendicano che Rousseau «esiste da prima del Movimento».

Ma oltre a rompere con gli eletti, da Milano promettono di non chiuderla qui: «Partiremo con un nuovo progetto e con nuovi attori protagonisti, ma non sarà facile. Dovremo risolvere tutti i pesanti problemi economico-finanziari che ci sono stati addossati e trovare strategie di sostenibilità per il futuro». 

Le reazioni

Che a questo punto possa proseguire un rapporto di qualsiasi tipo con Rousseau da parte del Movimento è pressoché da escludere, anche se un addio definitivo costringerebbe il M5s a trovare un nuovo supporto per le proprie votazioni. 

Intanto, non si è fatta attendere la reazione dei parlamentari, che hanno risposto duramente, alcuni con parole nette, altri con sarcasmo, al post d’addio. 

«”Rousseau è nato molto prima del Movimento 5 Stelle”. Vero. Rousseau è nato il 28 giugno 1712. Il #M5S il 4 ottobre 2009. Fine», scrive il presidente di Commissione Sergio Battelli su Twitter, mentre il viceministro Giancarlo Cancelleri dichiara: «Faccio a Rousseau ogni migliore augurio di riuscita nei progetti che stanno portando avanti, ma credo sia meglio così, non c'era più una visione comune degli obiettivi».

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