Dopo la nota di Mosca contro le inchieste giornalistiche sulla missione russa durante la pandemia, il ministero degli Esteri russo rilancia e accusa l’Italia di discriminazione con segnalazioni specifiche che fanno riferimento al sindaco di Milano, Beppe Sala. In serata il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha deciso di replicare: «In Italia nessuno sta portando avanti una campagna anti-russa, i media hanno solo raccontato le crudeltà commesse dall’esercito russo».
Con la Russia bisogna tenere un canale aperto di dialogo, perché «solo la Russia può portarci alla pace, ed è quello che stiamo facendo. Al tempo stesso, però, i nostri mezzi d'informazione non possono prendere lezioni di giornalismo dalla Russia, né tantomeno ricevere minacce». 

Il report russo

Dopo la nota, il ministero di Mosca ha infatti pubblicato un report «sulle violazioni dei diritti dei cittadini russi e dei connazionali all'estero». Il documento è stato condiviso ieri mattina dall'ambasciata della Russia in Italia sui suoi canali ufficiali proprio mentre l’ambasciatore, Sergej Razov, è al centro delle polemiche per gli incontri con il leader della Lega Matteo Salvini.

Le colpe

Nel documento vengono indicate punto per punto le presunte colpe degli italiani. Tra gli «incidenti» di quella che per la Russia è una campagna lanciata in Italia contro la cultura russa e i suoi rappresentanti si fa riferimento al 28 febbraio 2022, quando «il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che contemporaneamente dirige il Teatro alla Scala, ha chiesto al direttore d'orchestra di fama mondiale Valerij Gergiev di condannare pubblicamente le azioni della Russia in Ucraina sotto la minaccia di porre fine alla cooperazione e, in particolare, di rimuoverlo dall'esecuzione dell'opera Piotr Tchaikovsky “La regina di picche”».

Il direttore non ha risposto all'ultimatum avanzato, e «le autorità milanesi hanno riferito che il Teatro alla Scala “rifiuta un'ulteriore collaborazione con il direttore d'orchestra russo”».

Il lancio da parte della Federazione Russa di un’operazione militare speciale per «denazificare e smilitarizzare l'Ucraina e proteggere la popolazione civile del Donbass ha avuto un impatto piuttosto forte sulla situazione dei cittadini russi e dei connazionali che vivono in Italia» si legge ancora. Per loro si parla di «violazioni dei diritti dei cittadini russi e dei connazionali all'estero».

Ma per la Russia «Il rifiuto e persino l'aggressione nei confronti dei rappresentanti della Russia e della diaspora di lingua russa provengono principalmente dai membri della vasta comunità Ucraina», si evidenzia nel rapporto, in cui si citano altre presunte discriminazioni contro cittadini russi in Italia o «sgradevoli incidenti» che avrebbero danneggiato l'immagine del paese russo. Tra questi, «il 2 marzo 2022 è stata dipinta con slogan antirussi la recinzione dell'edificio del consolato generale della Federazione Russa a Genova. L'11 aprile 2022 un cittadino ucraino ha versato vernice rossa sulla porta d'ingresso dell'ambasciata russa a Roma». Secondo quanto reso noto, le missioni diplomatiche russe in Italia «ricevono regolarmente segnalazioni dai loro connazionali sulle minacce che ricevono». Di Maio ha ribadito che: «L’Italia rispetta il popolo russo» e ha chiesto di non portare oltre «le mistificazioni». 

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