Dal “visto dei valori condivisi” alla propaganda social: cresce la rete filorussa che promuove Mosca come alternativa alle nostre civiltà “decadenti”. Ma dietro ordine e tradizione, restano guerra, censura e contraddizioni
«Via da trans e donne troppo emancipate. Qui c’è ordine e sicurezza». Così parla Pietro Stramezzi, italiano, figlio di un dentista No-vax e sedicente conte, volto tra i più noti della nuova diaspora occidentale in Russia. È tra i primi a promuovere il “visto dei valori condivisi”, un permesso di soggiorno pensato per stranieri e apolidi che dichiarino adesione ai «valori spirituali e morali tradizionali russi» e disaccordo con le politiche del proprio paese. Il permesso, soprannominato “visa ant



