Marcello Gemmato è entrato viceministro nel consiglio dei ministri di oggi ed è uscito ancora sottosegretario alla Salute. La promozione, prevista nel cdm, è stata rinviata così come la nomina di Andrea Costa di Noi Moderati a sottosegretario. Al ministero della Salute di Orazio Schillaci resta tutto fermo. Almeno per ora. 

La vana attesa

Fino a pochi minuti prima della riunione a palazzo Chigi sembrava tutto fatto. Gemmato attendeva la notizia da lontano, avendo trascorso la giornata in Puglia per evento legato alla sanità, insieme al presidente della regione, il rivale Michele Emiliano. La macchina si è però inceppata, non c’è stata la ratifica. La frenata imprevista si è materializzata.

Lo stile di Giorgia Meloni prevede proprio per questi dei blitz segretissimi, come avvenuto con la nomina di Luigi Sbarra come sottosegretario del Sud, e in parte con Alessandro Giuli al ministero della Cultura.

La questione sarà esaminata nelle prossime ore. Ci sarà un supplemento di riflessione. A pesare sul rinvio anche alcune valutazioni in corso sulle scelte di Gemmato che aveva esordito da sottosegretario inseguito dai conflitti d'interessi.

La presidente del Consiglio è consapevole di dover dare una poltrona a Noi Moderati, il partito di Maurizio Lupi, che ha sempre fatto piena professione di lealtà nei confronti della premier. Costa ha atteso tutto il giorno, subendo l’amarezza.

Secondo quanto trapela, non è stata gradita l’anticipazione di Domani sul giro di incarichi, anche perché addirittura gli alleati erano stati tenuti all’oscuro, mentre il Partito democratico ha bocciato l’ipotesi scatenandosi con alcune dichiarazioni.
Il senatore del Pd, Filippo Sensi, ha definito Gemmato come il «Delmastro della Salute».

Mini rimpasto

Il nodo non è sciolto, perché ora Gemmato attende la promozione per acquisire maggiore peso. Sullo sfondo resta l’idea di un una piccola girandola di nomina, incluso l’ingresso nel governo della Svp con l'ex sindaco di Brunico Roland Griessmair con l’incarico di sottosegretario agli affari regionali, al fianco del ministro Roberto Calderoli. 

Insomma, meglio avere un quadro chiaro invece di sistemare un pezzo alla volta nel puzzle.

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