«Da qui conquisteremo la Calabria», dice Matteo Salvini sul palco per festeggiare l’elezione del primo sindaco leghista in Calabria. Un giorno storico per il carroccio che ha eletto Rocco Biasi, detto Roy, primo cittadino di Taurianova, comune in provincia di Reggio Calabria. Biasi ha vinto al ballottaggio, ma non è la prima volta. È stato già sindaco della cittadina, ma la sua esperienza si concluse con il commissariamento dell’ente perché si era candidato, per la terza volta, violando la legge. Il suo nome e l’esperienza della sua amministrazione sono finite bocciate nella relazione di scioglimento del comune per mafia, avvenuto nel 2009. La Lega, però, ha puntato sull’usato sicuro.

Salvini festeggia il primo sindaco leghista

«Sono emozionato, sono venuto a ringraziare. Trovarsi qua due tre anni fa a dire che un leghista avrebbe vinto a Taurianova sarebbe stato da ricovero immediato in psichiatria», ha detto Matteo Salvini dal palco.

L’ex ministro dell’Interno ha poi attaccato un gruppo di persone che lo contestava: «In democrazia i cittadini hanno sempre ragione, se i cittadini hanno scelto Roy i fischietti posateli e andate a casa».  

Al suo fianco proprio Biasi che festeggia il suo ritorno in comune. Un passato in Forza Italia, Pdl, poi una breve parentesi in Fratelli d’Italia e ora leghista. Fallita l’esperienza alle regionali, dove era stato candidato dalla Lega, Biasi ha deciso di tornare sindaco di Taurianova. Per Biasi è un film già visto. E’ stato primo cittadino del comune reggino dal 1997 al 2007. Nel 2007 viene dichiarato decaduto per difetto di candidabilità perché si era candidato per la terza volta in violazione della legge.

Nel 2009 il comune di Taurianova, dopo una breve esperienza di Domenico Romeo poi dimissionario, viene sciolto per infiltrazioni mafiose. Ma in quel documento prefettizio a finire sotto accusa è anche il decennio Biasi che si era distinto per iniziative «tutte contrassegnate da singolari profili di problematicità e illegittimità», scrivevano i commissari prefettizi.  

Sono quelle iniziative che contribuiscono allo scioglimento per mafia dell’ente. E Taurianova è comune simbolo. Nel 1991, è stato il primo comune, in Italia, sciolto per condizionamento della ‘ndrangheta. C’era una guerra di mafia in corso, e il 3 maggio del 1991 fu ribattezzato il venerdì nero con l’uccisione di quattro persone. Torniamo a Biasi e alla sua esperienza.

Il ritorno al passato

Tra le iniziative assunte c’era la creazione di Fons Nova, una società mista che gestiva una sorgente d’acqua che vedeva tra i soci proprio il comune di Taurianova. Un’esperienza fallimentare, con un’esposizione economica per oltre un milione di euro,  bocciata dalla Corte dei Conti e dalla stessa commissione prefettizia perché non «aveva nessuna finalità di carattere pubblico».

Tra i soci privati della Fons Nova c’era la Max & Ro, una società che vendeva confezioni per maglie dove tra i soci figurava anche il figlio «del defunto Giovanni Grimaldi, ucciso insieme al fratello Giuseppe durante il venerdì nero, nonché cugino di Vincenzo, collaboratore di giustizia».

Ma nella Max & Ro c’era anche Rocco Biasi, socio accomandante. Proprio lui, il primo cittadino. «Biasi rivestiva al contempo la carica di sindaco del comune di Taurianova, l’ente a sua volta socio della fons nova, con una quota sociale del 25%».

La commissione prefettizia non dimenticava le frequentazioni del leghista: «Biasi è stato controllato più volte in compagnia di Salvatore Viola, fratello del noto Marcello, boss della cosca Viola-Zagari-Fazzalari».

La conclusione era chiarissima: «L’attività del comune, sia durante la gestione del sindaco Biasi che del sindaco Romeo, per ragione diverse, appare condizionata dalla presenza di soggetti (...), i quali a vario titolo e con diversa connotazione, sono tributari di frequentazioni, parentele con soggetti gravati da precedenti penali anche specifici».

Il tempo passa, la relazione di scioglimento è un atto amministrativo e non ha conseguenze sugli amministratori che vengono citati, ma descrive condotte, frequentazioni e scelte, così il sindaco è tornato. 

A margine di una iniziativa elettorale per le regionali, Biasi ha difeso quella stagione. «La relazione riguardava una situazione molto vasta e non ha prodotto alcun problema». 

Il sindaco ha rivendicato l’esperienza di Fons Nova come del tutto «consentita», prima di negare quanto scriveva la commissione prefettizia in merito alla sua frequentazione con il fratello del boss Viola: «Chi? Lei si sbaglia, non esiste proprio». 

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