i tormenti del segretario

Salvini mostra quanto è forte solo perché è accerchiato

 

  • Le polemiche con Giorgetti e le ultime uscite di Berlusconi mettono in evidenza la debolezza della leadership del Capitano. Che ha messo in campo alcune contromosse, anche se potrebbero rivelarsi insufficienti.
  • Giorgetti ha una sua strategia, che certamente non coincide con quella di Salvini, e ce l’ha da sempre. Se sia semplicemente il frutto di convinzioni personali o di ispirazioni mosse dalla frequentazione di ambienti economici che contano, è difficile dire.
  • L’ex Cavaliere è tornato, nei confronti degli alleati, alla prediletta strategia del sorriso: incontri, cene, strette di mano.

Tutti in riga dietro il capo? In politica, più ancora che negli altri campi della vita, l’apparenza spesso inganna, e non sono molti i commentatori che si sono fatti convincere dal voto unanime con cui il Consiglio federale della Lega ha rinnovato la fiducia alla linea proposta dal suo segretario, che nell’occasione ha rispolverato, con il suo «ascolto tutti, ma poi decido io», il classico repertorio bossiano. Uno scetticismo che ha molte fondate ragioni. La prima di esse deriva, ovviamente,

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