Il ministro dei traporti sfoggia i numeri dei cantieri, ma i dissidi con Tajani e le guerre interne al Carroccio segnalano la debolezza del leader e una maggioranza traballante, Macron e politica esterna diventano così l’arma di distrazione
Il momento in cui inforca gli occhiali e legge i dati dalle slide è l’unico in cui sfoggia i panni da ministro dei Trasporti. Matteo Salvini al Meeting di Comunione e Liberazione sciorina numeri: dalle stazioni in disuso ai cantieri attivi, dalla Tav all’immancabile Ponte sullo Stretto, «stavolta lo facciamo davvero». Il finale di una giornata da leader in vetrina dentro una campagna elettorale in assenza di elezioni. Il Capitano si fa fotografare accanto a un ponte virtuale, mentre intorno a lu



