- Domani il vertice del centrodestra. Il nodo è sempre lo stesso: la candidatura di Berlusconi al Colle. Lui vuole provarci a tutti i costi, gli alleati speravano che la velleità si spegnesse da sè e invece ora rischiano di dovergli imporre uno stop con chissà quali conseguenze.
- Salvini invece puntella il premier a palazzo Chigi e anzi chiede un maggiore impegno dei partiti, magari con un rimpasto. Per il Quirinale, invece, punta a fare da regista.
- Ma il tavolo comune con il centrosinistra può aprirsi solo se Berlusconi si ritira dalla corsa. Altrimenti per il Pd ogni ipotesi «come la proposta del governo dei leader è un modo di Salvini per tirare la palla in tribuna. Ormai si appella alle soluzioni più creative o, meglio, improvvisate».
Il fronte di centrodestra è più fragile che mai e rischia di saltare sull’elezione del capo dello Stato. Per fare ordine è stato convocato un vertice domani: il leader della Lega Matteo Salvini e quella di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni riuniti a villa Grande, la residenza romana di Silvio Berlusconi che è diventata il suo quartier generale da cui guidare le mosse in vista del Quirinale. Il nodo è sempre lo stesso: la candidatura di Berlusconi a presidente della Repubblica. Lui vuole p



