- La ragione “ufficiale” del silenzio delle sardine sul prossimo governo di Mario Draghi, ma soprattutto su un governo in cui la sinistra dovrà votare a fianco dell’arcinemico leghista, viene giustificata con un passaggio di «democrazia interna».
- Jasmine Cristallo stavolta chiede un time out sull’eventuale governo: «Devo confrontarmi con gli altri». Ma su Matteo Salvini non si risparmia.
- Solo Lorenzo Donnoli non teme di dire come la pensa: «Speriamo facciano un governo “alla finlandese" perché la prassi in Finlandia è fare governi larghi. Lassù non si parla di unità o salvezza nazionale, ma di senso dello stato e a servizio di tutti».
L’amarezza e l’imbarazzo si indovinano dai cellulari: di solito molto reattivi, stavolta squillano a vuoto. La ragione “ufficiale” del silenzio delle sardine sul prossimo governo di Mario Draghi, ma soprattutto su un governo in cui la sinistra dovrà votare a fianco dell’arcinemico leghista, viene giustificata con un passaggio di «democrazia interna». Per carità, augurabile: per ieri sera era annunciato un direttivo del movimento. Proprio per discutere della spinosa questione. Jasmine Cristal


