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Scandali e processi hanno travolto i carabinieri: chi fermerà il declino

LaPresse
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Inchieste giudiziarie, sfiducia tra i vertici e la base: per l’Arma il 2020 è stato l’ennesimo annus horribilis. Tra pochi giorni il governo nominerà il nuovo comandante. Teo Luzi è il favorito, ma sperano ancora Maruccia e Agovino . Chi vince avrà davanti un lavoro immane. Da Cucchi a Piacenza, il Corpo non ha ancora fatto i conti con i suoi fantasmi

 

  • Prima che l’ennesimo annus horribilis si concluda, l’ultima speranza tra i centomila militari è che il governo faccia loro un regalo di Natale all’altezza delle aspettative. Scegliendo il candidato migliore alla successione del comandante generale in scadenza Giovanni Nistri.
  • Per la Benemerita anche gli ultimi dodici mesi sono stati una via crucis di imbarazzi. L’elenco delle vergogne è lungo: a novembre il generale in pensione Saverio Cotticelli, da poco premiato dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, su proposta di Nistri, con la croce d’oro al merito, si dimetteva per manifesta incapacità da commissario alla sanità calabrese.
  • Un abisso di violenza ha macchiato l’onore del Corpo, finito di nuovo in prima pagina dopo la morte di Stefano Cucchi e lo stupro alle due turiste americane avvenuto a Firenze. Secondo l’accusa dei magistrati lombardi, una sporca dozzina di carabinieri per tre anni ha torturato e pestato immigrati e soggetti fragili.
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Quando qualche giorno fa hanno arrestato due carabinieri infedeli beccati a rubare contanti e gioielli durante perquisizioni illegali, marescialli e colonnelli hanno capito che non era bastato chiedere un miracolo alla Virgo Fidelis, la patrona dell’Arma festeggiata il 21 di novembre. Le loro preghiere non erano state esaudite, ed era chiaro che il 2020 era destinato a chiudersi com’era principiato: appuntati in manette, colonnelli indagati, scandali giudiziari a ripetizione. Prima che l’enne

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