Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, o meglio il suo vicesindaco, Giuseppe Cirillo per conto del sindaco, ha nominato a novembre come membro di una cabina di regia nuova di zecca per il Piano nazionale di ripresa e resilienza Andrea Cozzolino. L’eurodeputato dem campano però, non indagato, è tra i nomi più ricorrenti dello scandalo del Qatar, con le tangenti pagate dal paese del Golfo per avere buona considerazione sui mondiali e disposizioni favorevoli in tema economico.

L’ex sindaco Luigi de Magistris e leader di Democrazia e Autonomia gli ha chiesto spiegazioni sui social. Manfredi gli ha risposto alla radio che la cabina di regia ancora non si è riunita, senza aggiungere altro sul perché di questa scelta, e al momento «tiene ferma» la nomina.

Cozzolino

La posizione di Cozzolino rispetto alle tangenti qatarine è molto dibattuta, al punto che il Partito democratico su mandato di Enrico Letta ha deciso di sospenderlo per salvare «l’onorabilità del partito». Cozzolino a oggi non è indagato, e si professa innocente, tuttavia Francesco Giorgi, suo assistente attualmente in arresto, avrebbe detto alla procura di ritenere che anche lui sia parte dello schema partito dall’ex europarlamentare del Pd poi passato ad Articolo 1, Antonio Panzeri, la mente tramite la Ong Fight Impunity delle infiltrazioni estere al parlamento.

Agli atti del parlamento di Bruxelles risulta un proposta firmata anche da Cozzolino. Il testo ha ammorbidito la posizione degli eurodeputati sul Qatar e i diritti dei lavoratori nella risoluzione approvata il 24 novembre. Prima ancora, è emersa una mail inviata ai suoi colleghi di gruppo per chiedergli di non approvare i capi più severi sulla risoluzione relativa ai diritti umani in Qatar.

Ai rapporti poco chiari con il Qatar del giro Panzeri, si aggiungono quelli con il Marocco, finiti allo stesso modo sotto la lente degli investigatori. Cozzolino nel 2019 è stato eletto presidente della delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e delle commissioni parlamentari miste Ue-Marocco, e sarebbe stato organizzato un incontro tra Cozzolino e il direttore generale del Dged, i servizi segreti del Marocco. I servizi del Belgio al momento non hanno certezza che si sia poi concretizzato.

Ma l’accostamento con il Marocco non finisce qui. Stando ad alcune intercettazioni pubblicate da Repubblica, Panzeri, che è indagato per aver preso mazzette insieme alla sua famiglia, stava organizzando con la moglie un Capodanno in un hotel di lusso a Marrakech insieme all’ambasciatore marocchino Abderrahim Atmoun. Nel dialogo si fa riferimento a un “Andrea” che secondo la procura belga sarebbe dovuto andare con loro, e per gli inquirenti potrebbe essere proprio l’europarlamentare sospeso dal Pd.

Cozzolino la settimana scorsa ha dato mandato ai suoi avvocati Federico Conte, Dezio Ferraro e Dimitri De Beco di presentare istanza ai magistrati di Bruxelles di essere ascoltato per offrire la sua versione dei fatti.

«Da oltre una settimana vengo quotidianamente chiamato in causa dalla stampa sulla base di accuse e sospetti – si era lamentato in una nota –, pur non avendo ricevuto alcun avviso giudiziario o comunicazione da parte delle autorità inquirenti». Secondo quanto riportato da Repubblica, per gli investigatori tuttavia il suo ruolo era addirittura quello di “sostituto” di Panzeri nelle commissioni chiave per il Marocco e il Qatar.

L’incarico

Gaetano Manfredi (LaPresse)

Mentre è da chiarire cosa farà Manfredi, adesso che secondo il Pd Cozzolino farebbe bene a pensare ai suoi affari legali tenendosi lontano dagli incarichi di partito, le domande sulle scelte del sindaco si allargano anche agli altri membri della cabina per il Pnrr e non solo per comprendere l’esatta relazione tra i due: «Perché proprio lui già travolto dallo scandalo politico delle primarie a Napoli nel 2011? – chiede De Magistris –. Dopo il ritorno nelle stanze e nei corridoi di Palazzo San Giacomo dell’ex assessore Pd Cardillo, autore del disastro economico e finanziario della giunta Pd, ecco ora l’incarico a Cozzolino».

Il leader di Dema dice di essere garantista, ma il sindaco dovrebbe comunque spiegare: «Perché Manfredi ha scelto proprio lui? Guarda caso proprio per i fondi europei e il Pnrr». I soldi pubblici «devono essere gestiti da mani al di sopra di ogni sospetto».
Il sistema, accusa l’ex magistrato, «vuole mettere, come sempre, le mani sul denaro pubblico».

Manfredi, senza citare il decreto, ha detto che Cozzolino «aveva dato una disponibilità per entrare in un gruppo di lavoro che doveva aiutare i rapporti tra la Città metropolitana e la Commissione europea». Questo gruppo «non si è mai insediato e non ha mai operato. Ma sui temi della legalità nessuno mi può dare lezioni».

Già il 18, ricorda il portavoce del sindaco, Manfredi era intervenuto con una nota: «Mi auguro che Cozzolino sia innocente, dobbiamo essere garantisti», riportava. «Ora terremo ferma la nomina, in attesa che si chiarisca la vicenda».

Un altro nome che a Napoli risulta legato a Cozzolino compare addirittura due volte in associazione al Pnrr, e in questo caso con stipendio. Se infatti l’incarico a Cozzolino non risulta a titolo oneroso, tra gli altri profili individuati dalla delibera del vicesindaco spicca quello di Vincenzo Ruggiero, ex consigliere comunale dei Ds a Napoli, poi assessore al Bilancio a San Giorgio a Cremano, ex segretario cittadino dell’Italia dei valori, membro in passato della segreteria campana dei dem.

Ruggiero, che lavora da anni nell’ambito economico-finanziario viene raccontato come esperto di fondi europei e stretto collaboratore dell’eurodeputato Cozzolino. Lui, a differenza dell’europarlamentare è stato assunto da ottobre come consulente full time per tutta la durata dell’amministrazione, e adesso con questa nuova delibera si dovrebbe trovare a lavorare spalla a spalla proprio con Cozzolino. Su questo Manfredi non commenta, ma ribadisce che Ruggiero non ha a che fare con il caso europeo.

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