- Schlein ha deciso con pugno di ferro. Ha detto, in sostanza: la macchina (del Pd) la guido io. Ha usato i profili degli uomini e delle donne che aveva intorno per il suo disegno, lucido e nient’affatto improvvisato.
- Con la minoranza ha fatto, dal suo punto di vista, un capolavoro: tutta la segreteria è figlia di un accordo con Bonaccini. Ha tenuto per sé le leve del partito, e riportato la sinistra ad essere sinistra di governo. Perché nel nuovo Pd la sinistra è lei.
- Tutto il resto resto è Schlein: ha chiamato esponenti civici, ecologisti e delusi dal Pd che la aiutino a riportare il discorso del Pd alla radicalità, e a riportare a casa i voti persi per strada nello scorso quindicennio.
«Attenti compagni, questo gabbiano è un’aquila». È la frase con cui, secondo i sempre più rari vecchi comunisti, Valentina Tereškova fu inquadrata dal veterano che la stava addestrando per il programma spaziale che l’avrebbe portata, il 16 giugno 1963, ad essere la prima donna nello spazio. «Gabbiano» era il nome in codice che lui stesso le aveva assegnato. Presto si era accorto di aver sbagliato analisi sulla giovane operaia bielorussa. Gli osservatori della sinistra italiana, alle prese con



