Le scuole non chiuderanno, annuncia la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina al quotidiano La Stampa. «Il primo bilancio serio arriverà a metà ottobre, ma stiamo monitorando e i contagi registrati a scuola sono molto bassi: si parla dello zero virgola», «Abbiamo lavorato tutta l’estate anche per evitare di doverle richiudere. Gli istituti sono più pronti alla didattica a distanza». Dunque non è detto che gli istituti non chiuderanno, la decisione spetta a comuni e Asl. Ma in caso saranno «più pronti» alla dad. Infatti il presidente dell’Anp (l’Associazione nazionale presidi), Antonello Giannelli a Orizzontescuola assicura che «saremo in grado di affrontare qualunque situazione», «non ci sarà spazio per l’improvvisazione». Ma le condizioni sono diverse da nord a sud. Alle isole: sabato ad esempio nel nuorese, in Sardegna, il sindaco di Orotelli ha sospeso fino al 7 ottobre le lezioni di materna, primaria e medie. In quattro comuni della provincia le attività didattiche sono sospese, a Orune è slittato l’avvio dell’anno scolastico, partito nell’isola il 22 settembre.

Altro esempio, il Lazio. Ne parla Alessio D’Amato, assessore alla Sanità, intervistato da Sky: «Dall’inizio delle attività scolastiche siamo intervenuti in 296 plessi e sono state riscontrate 336 positività. Abbiamo avuto anche alcuni focolai» ma «la gran parte sono contagi con link extrascolastico», «fino ad ora la scuola non è il motore dell’epidemia». Simile il caso di Milano. A ieri in tutta Italia erano 1.062 scuole con almeno un caso di Covid accertato. Il primo bilancio «serio» arriverà a metà ottobre. Ma dal 22 ottobre fino al 9 novembre (in teoria) in 1500 scuole entreranno oltre 60mila prof precari per le prove del concorso straordinario. Che succederà se gli istituti interessati dovranno chiudere per essere sanificati, e passare alla Dad, solo il cielo lo sa.

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