- Con la pandemia sono cresciute le persone Lgbtq+ che in Italia e in Europa vivono il dramma di non avere un tetto sotto il quale dormire: per loro la famiglia di origine non è un luogo sicuro.
- Secondo Ilga Europe, il 60 per cento delle associazioni Lgbtq+ europee sta lavorando a sostegno delle persone senza fissa dimora. I più vulnerabili sono i giovani, le minoranze etniche, i migranti, le identità trans.
- In Italia l’associazione Quore a Torino ha accolto più di 50 persone in due anni, iniziative simili nascono in molte città. Il ddl Zan è vitale perché prevede il sostegno ai programmi di aiuto per le vittime di odio.
Mario, nome di fantasia, aveva 17 anni quando ha detto ai suoi genitori, una famiglia benestante della provincia di Milano, di essere gay. Il giorno dopo, i genitori gli hanno fatto trovare in camera uno zainetto in cui avevano raccolto il poco che ritenevano fosse necessario prima di metterlo alla porta. Da allora Mario ha dormito per strada, chiesto aiuto a sconosciuti contattati via chat che saltuariamente gli hanno dato un letto e pochi soldi, infine ha conosciuto To-housing, un progetto de



