La battaglia contro il gender di Fratelli d’Italia arriva fino alla tv. Il responsabile cultura di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, candidato nel collegio Lazio 1-01, in piena campagna elettorale se l’è presa con il “pericolo” Peppa Pig.

L’episodio incriminato è andato in onda su Channel 5 in Gran Bretagna martedì scorso. L’amica di Peppa, Penny Polar Bear, dice: «Vivo con mia mamma e l’altra mia mamma. Una mamma è un dottore e una mamma cucina gli spaghetti. Io amo gli spaghetti», corredata da un’immagine da famiglia inclusiva che mangia gli spaghetti amati da Penny.

E così è tornato subito l’allarme «dottrina gender». Per il deputato Mollicone, «è inaccettabile la scelta degli autori del cartone animato Peppa Pig di inserire un personaggio con due mamme. Ancora una volta il politicamente corretto ha colpito e a farne le spese sono i nostri figli. Ma i bambini non possono essere solo bambini?».

Famiglia tradizionale

Fratelli d'Italia si schiera a favore della «famiglia tradizionale». Dopo che un manifestante ha fatto irruzione sul palco di Giorgia Meloni per rivendicare i diritti della comunità arcobaleno, Mollicone dice che «come ha dimostrato recentemente Giorgia Meloni siamo e saremo sempre in prima linea contro le discriminazioni».

Una prima linea che però non arriva a includere le famiglie diverse da mamma, papà e figli: «Non possiamo accettare l'indottrinamento gender», ha continuato Mollicone. Il candidato ha corredato la critica con una richiesta specifica alla tv pubblica: «Chiediamo alla Rai, che acquista i diritti sulle serie di Peppa Pig in Italia col canone di tutti gli italiani, di non trasmettere l'episodio in questione su nessun canale o piattaforma web». Il cartone viene trasmesso su Rai YoYo. Adesso che Fratelli d’Italia si posiziona come primo partito nei sondaggi comincia ad avere un peso diverso, ma il no non è una novità. Mollicone già in passato aveva criticato film e programmi.

L’anno scorso il nemico era la Marvel per il film Eternals: «Nel film c’è uno spot su un bacio omosessuale, sull’adozione maschile omosessuale», e continuava «faremo un question time al ministro Franceschini che è cattolico» per chiedere se fosse adatto a un pubblico di minorenni, visto che in Italia non è stato vietato a un pubblico under 14. Tra i protagonisti della pellicola Phastos, primo supereroe dichiaratamente gay del Marvel Universe, e la parte ritenuta scabrosa dal politico di destra quella in cui si presenta con marito e figlio.

I ProVita

Fratelli d’Italia si posiziona ancora una volta dalla stessa parte dell’associazione ProVita&Famiglia contro “l’ideologia gender” di cui fa parte anche Alessandro Fiore, figlio del leader neofascista Roberto Fiore a processo per l’assalto no green pass alla sede della Cgil del 9 ottobre. Poprio ieri infatti, l’associazione ha lanciato la stessa richiesta di Mollicone: «No ai cartoni gay per bambini sulla Rai», si legge in un comunicato pubblicato sul loro sito.

Per loro, che in passato hanno portato avanti campagne per sostenere che l’aborto è un omicidio e hanno chiesto l’intervento del Vaticano contro il ddl Zan (poi affossato) contro l’omotransfobia, è «intollerabile usare cartoni animati in salsa LBTQIA+ per influenzare la mente dei bambini e normalizzare situazioni che si fondano sull'ideologia gender». Per questo, concludono, «il primo episodio di Peppa Pig trasmesso in UK con la presenza di due mamme lesbiche è di una gravità assoluta».

Il deputato promotore del ddl contro l’omotransfobia, Alessandro Zan, ha preso in giro questa posizione: «Un nuovo nemico assedia la nazione: Peppa Pig».

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