Sinistra italiana ha presentato un’interrogazione parlamentare a prima firma di Nicola Fratoianni a proposito della situazione dei migranti respinti dall’Italia verso la Grecia. Il testo cita l’articolo di Domani che segnala i respingimenti illegali che utilizzano traghetti privati su cui persone, anche minorenni, vengono trattenuti contro la loro volontà: i migranti vengono tenuti sottocoperta e chiusi in limitati spazi metallici, vecchi bagni inutilizzati e aree destinate al deposito di bagagli. 

Una volta approdati in territorio ellenico, vengono consegnati alla guardia costiera greca: secondo Sinistra italiana, «tale pratica di fatto trasforma le navi in luoghi detentivi informali e illegali e si inserisce in dinamiche di respingimenti forzati, in violazione del diritto all’asilo». 

Fratoianni segnala anche che «ai suddetti migranti verrebbe negata ogni informativa legale e in generale ogni opportunità per richiedere asilo, privando loro del fondamentale diritto di asilo e di protezione internazionale». 

Ricordando anche che «nel 2014 l’Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani per violazione del divieto di espulsioni collettive, divieto di trattamenti inumani o degradanti e il diritto a un ricorso effettivo contro l’espulsione collettiva e l’esposizione a trattamenti inumani e degradanti per aver respinto in modo indiscriminati alcuni cittadini stranieri provenienti dalla Grecia», Sinistra italiana chiede conto al governo.

La domanda al ministro dell’Interno è «quali iniziative urgenti intenda assumere atte a interrompere qualsiasi pratica che contrasta con il diritto internazionale e la cui applicazione si pone in grave violazione dei diritti delle persone». 

I documenti

Domani in collaborazione con Lighthouse Reports, Aljazeera, SFR e ARD Monitor ha documentato decine di rimpatri forzati di richiedenti asilo, compresi minori, dall’Italia alla Grecia. Al centro dell’inchiesta ci sono foto, video e decine di testimonianze di persone imbarcate nel giro di poche ore sulla stessa nave con cui erano arrivati. E “prigioni” illegali fotografate sui traghetti commerciali sulle rotte tra i due paesi.

Le autorità italiane si sono rifiutate di fornire dati sul numero di persone che sono state rimpatriate in Grecia negli ultimi anni, ma secondo i dati forniti dalla Guardia costiera greca, almeno 231 persone sono state rimpatriate negli ultimi due anni.

Consegnati, affidati, respinti. Spogliati dei pochi abiti sporchi a disposizione, privati dei telefoni cellulari. Registrati nel sistema Afis italiano, e invisibili nei registri europei di Eurodac (il database europeo, con sede a Strasburgo, delle impronte digitali dei richiedenti asilo, nrd). Così vengono respinti centinaia ogni anno, incatenati e rinchiusi in celle al buio, mentre migliaia di turisti vengono trasportati tra l'Italia e la Grecia.

I numeri potrebbero essere più alti, basta non registrarli, non adottare provvedimenti formali e le persone scompaiono dopo qualche ora, nel nulla, sulla nave che li riporta in Grecia.

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