Il ministro della Salute, Roberto Speranza, fa il punto sulla campagna vaccinale e annuncia due importanti novità in un’intervista rilasciata a Repubblica.

Per quanto riguarda il confronto con altri stati come Francia e Spagna, i quali hanno una media più alta di somministrazioni, Speranza dice che i numeri sono in realtà abbastanza allineati. Siamo «tutti poco sopra le 21 somministrazioni su cento abitanti» afferma e aggiunge che in realtà il picco degli altri stati è dovuto alla disponibilità delle dosi, che una volta somministrate ci sarà automaticamente un calo.

Assicura che i numeri italiani sono sempre più incoraggianti anche grazie all’arrivo di 50 milioni di dosi di vaccini in questo trimestre, di cui 7,3 milioni del vaccino monodose di Johnson & Johnson.

Il ministro Speranza afferma un’importante novità. Infatti, c’è la possibilità di inoculare la seconda dose di Pfizer e Moderna al 42esimo giorno e non più dopo il 21esimo, proprio come accade in Francia, e come anche specificato dall’Aifa. In questo modo: «Si recuperano due o tre settimane e può essere utile in questa fase. È un passo avanti. Anche se ribadisco che la vera svolta è avere più vaccini: avere 50 milioni permetterà la vera accelerazione». Un’altra misura nuova è che nelle prossime settimane sarà consentito agli over 60 di presentarsi davanti agli hub vaccinali a fine giornata per la somministrazione delle dosi avanzate dii AstraZeneca. Una misura già attiva in Puglia e che sarà estesa a breve anche a livello nazionale. Su AstraZeneca il ministro assicura che i rallentamenti non destano preoccupazioni, anzi si registrano numeri incoraggianti.

Le regioni e l’acquisto dei vaccini

«Con le Regioni c’è collaborazione – dice Speranza – Ma le scelte fuori dalle indicazioni del piano sono state errate. Adesso l’ultima ordinanza rafforza in modo ancora più perentorio criteri che erano già prescrittivi». Di questo passo si raggiungeranno gli obiettivi prefissati: vaccinare tutti gli over 80 entro aprile ed entro la fine del trimestre, cioè giugno, gli over 60 (se ne contano 18 milioni in Italia).

Speranza garantisce che non ci sono trattative tra gli stati membri dell’Unione europea e i big pharma per l’acquisto di dosi aggiuntive dei vaccini: «Tutti i Paesi europei si sono impegnati ad acquisti congiunti e ad evitare trattative parallele con singole aziende con cui tratta anche la Commissione europea. Più in generale, credo che una guerra tra Stati, un “tutti contro tutti”, non ci avrebbe aiutato. Questo non toglie che paghiamo un prezzo per gli errori nella negoziazione dei contratti siglati dalla Commissione e che per il futuro vanno previsti vincoli maggiori per le aziende farmaceutiche, affinché quello che è accaduto non succeda più».

Riaperture

Per quanto riguarda l’allentamento delle misure restrittive il ministro della Salute sostiene che per quanto riguarda il mese di aprile è ancora difficile poter raggiungere una zona gialla. In ogni caso, già da oggi alcune regioni sono diventate arancioni, un passo in avanti rispetto alle ultime settimane quando l’Italia era tutta in zona rossa. «Penso che ad aprile convenga tenere ancora la massima prudenza – dice il ministro – ma credo anche che nelle prossime settimane l’incrocio tra l’effetto delle misure delle zone rosse e il contemporaneo significativo aumento delle somministrazione dei vaccini ci metterà nelle condizioni di guardare con ragionata fiducia al futuro. Un futuro a cui stiamo già lavorando». C’è anche la possibilità che a maggio alcune regioni siano in zona gialla, ma specifica: «Dobbiamo avere grande cautela e prudenza. Continuare con un percorso di gradualità, l’unico che ci consente di governare la curva e non vanificare i sacrifici fatti. Così potremo rilasciare progressivamente le misure restrittive».

In questo senso, all’interno della coalizione di governo, Speranza è stato più volte criticato dal leader della Lega Matteo Salvini che chiede da settimane riaperture immediate. «Su Salvini dico solo che trovo incomprensibile l’atteggiamento di chi sta al governo e si comporta come se fosse all’opposizione, con l’obiettivo mal celato di raccattare qualche voto sulle difficoltà vere di tante persone. A quelle persone non dobbiamo vendere illusioni, ma dare risposte concrete» dice Speranza.

Per l’estate c’è ottimismo e di questo passo possiamo avere maggior libertà, ma saranno mantenute alcune regole fondamentali, come a partire dal mantenimento delle mascherine. In ogni caso, «il vaccino è davvero il “game changer” di questo incubo» conclude il ministro.

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