«Di fronte alla difesa della salute dobbiamo unire il paese non dividerlo, perché la battaglia è ancora molto complicata» dice il ministro della Salute Roberto Speranza in un’intervista rilasciata al Corriere.

Il riferimento è diretto a Salvini, dopo l’accusa di aver chiuso l’Italia formulata dal leader della Lega con gli ultimi provvedimenti restrittivi adottati . «Qui l’ideologia non c’entra nulla – specifica Speranza – ogni misura è ponderata sulla base di dati scientifici. Fidiamoci della scienza che ci ha sempre guidati in quest’anno difficile».

Sebbene è consapevole che ogni sua scelta provoca sofferenza nei cittadini, è convinto tuttavia che gli italiani capiscano quanto sia necessario assumere certe decisioni. «Tutelare la vita non è un lavoro sporco, ho giurato sulla Costituzione per questo».

Riaperture

Il ministro illustra un quadro epidemiologico ancora molto complicato, la preoccupazione maggiore deriva dalla variante inglese diffusa nell’oltre 86 per cento dei casi e dai 3.700 posti in terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19. «I nostri scienziati ritengono che con queste varianti le zone gialle non siano in grado di piegare la curva. Potranno tornare soltanto quando avremo raggiunto un livello sufficiente di vaccinazione» spiega Speranza.

Secondo il ministro, nella seconda metà della primavera vedremo risultati incoraggianti ma non si sbilancia con le date: «Dobbiamo dire la verità, non possiamo suscitare illusioni che finiscono per rivelarsi un boomerang». Nessun giorno fissato, quindi, per le riaperture.

La campagna vaccinale

Speranza schiva la domanda sui ritardi della campagna vaccinale e afferma che con l’arrivo di Johnson & Johnson e delle altre dosi ci sarà una vera accelerazione nelle prossime settimane. Ci sono 160mila medici, 270mila infermieri e ora si stanno formando 19mila farmacisti, «con queste forze spero raggiungeremo al più presto il traguardo di 500mila somministrazioni al giorno, indicato dal generale Figliuolo».

Se con le riaperture il ministro della Salute non se la sente di fissare date o scadenza, per i vaccini è diverso e promette: «È realistico che entro fine estate ogni italiano che lo chieda sia stato vaccinato».

Speranza conclude spiegando la polemica sulle zone rosse e i viaggi permessi all’estero durante le festività pasquali. Una scelta dettata dalla ragione che «a partire per l’estero sono poche migliaia di persone, mentre se permettessimo una mobilità nazionale senza vincoli avremmo numeri incontrollabili».

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