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Sui social Meloni insidia Salvini. Il M5s cresce, Letta non buca

LaPresse
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  • Anche una volta usciti dalla turbolenta fase della composizione delle coalizioni, il ricorso ai social rappresenta oramai un elemento strutturale del confronto preelettorale e del dibattito pubblico.
  • Nella seconda parte della precampagna i 13 leader hanno postato su Facebook, Twitter e Instgram 2.687 contenuti. Per quanto riguarda le piattaforme, la preferita in termini numerici risulta Twitter (39,5%)  frequentata da una utenza di esperti e  per così dire più “elitaria”, segue il social di gran lunga più diffuso Fb (32%) e quindi Instagram (28,2%).
  • Il leader più citato in assoluto dagli altri 12 è, con 198 menzioni, Enrico Letta, il quale a sua volta cita principalmente Meloni (30), prontamente ricambiato dalla leader di Fdi che dei 12 competitor cita soltanto Letta (32 menzioni) e Speranza (8), a conferma della strategia di polarizzazione da loro perseguita. Nella classifica dei primi 20 contenuti per engagement ci sono soltanto 3 leader: Meloni con ben 10 contenuti, Conte con 9, Salvini con 1. 

Nella settimana in cui Berlusconi Renzi e Toti aprono i loro account su Tik Tok suscitando sensazioni di sorpresa e straniamento per performances similgiovanilistiche o veteroimmortali, i principali social hanno continuato a funzionare come crogiuolo di fusione del discorso politico con sentimenti, umori, futilità. La rapidità e pervasività con cui i social hanno egemonizzato il confronto e la comunicazione preelettorale, riducendole a un vortice di accuse, battute, like, immagini familiari, gi

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