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Sull’Afghanistan Conte ha poche idee e confuse. E non da oggi

LaPresse lapresse
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  • Conte ha interrotto il suo silenzio sulla questione a 36 ore dalla caduta di Kabul, un basso profilo che anche internamente non hanno gradito in molti.
  • Secondo l’avvocato del popolo inoltre è necessario «non commettere lo stesso errore che è stato commesso in alcuni dossier: Russia e Cina devono sedersi al tavolo: non dobbiamo assumere atteggiamenti arroganti, l’occidente deve coinvolgere tutta la comunità per raggiungere adesso l’obiettivo di tenere i Talebani, il nuovo regime, stretto in un dialogo serrato».
  • La tensione che era seguita all’annuncio del ritiro, giudicato dalla Nato prematuro, aveva aperto un altro dossier nell’ambito delle tormentate relazioni con l’estero del governo Conte I, poi progressivamente normalizzate nel Conte II.

La storia di Giuseppe Conte con l’Afghanistan è praticamente una pagina bianca. Le parole che ha pronunciato sulla complicata evacuazione da Kabul e la nuova linea che l’occidente dovrebbe tenere nei confronti dei Talebani sono le prime che ha dedicato all’argomento, non solo da presidente del Movimento, ma anche da presidente del Consiglio in due governi. Conte ha interrotto il suo silenzio sulla questione a 36 ore dalla caduta di Kabul, un basso profilo che anche internamente non hanno grad

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