- Giovedì la Lega è andata a caccia del dito che due giorni fa ha fatto click e ha messo sui social l’analisi tecnica dell’Ufficio bilancio che passava al setaccio le «forti criticità» rilevate nel ddl.
- Prassi normale, ma l’analisi tecnica era molto severa e i leghisti hanno sospettato il complotto. Il ministro Calderoli se l’è presa con il presidente del senato Ignazio La Russa, reo di non aver estirpato quel post dalla rete. Il dito per ora resta ignoto, per sua fortuna.
- Dopo la telefonataccia tra i due alleati, e la successiva intervista autodiscolpante del presidente, sul tavolo resta la questione vera: FdI è contraria alla riforma-bandiera della Lega e vuole rallentarla per allinearla alla propria riforma-bandiera, l’elezione diretta di uno a scelta fra il presidente della Repubblica e quello del consiglio.
È bastata una “manina” a mettere in chiaro le tensioni della maggioranza sul ddl per l’autonomia differenziata. Ed è servita una “manina” alle opposizioni per prendere coraggio e realizzare che la battaglia contro la legge, fin qui condotta un po’ alla disperata nelle camere (non nel paese, dove si raccolgono firme) non è necessariamente persa. Ricapitoliamo: giovedì la Lega è andata a caccia del dito che due giorni fa ha fatto click e ha messo sui social l’analisi tecnica dell’Ufficio bilan


