L’ultima manovra mette il bollino sugli impegni disattesi da Meloni. Tajani fa le barricate sugli affitti brevi: «La norma non passerà»
Pensioni, tasse, giovani, sanità. A tre anni dall’insediamento e con la penultima manovra economica della legislatura alle porte, il governo Meloni più che celebrare i passi in avanti lungo la strada della longevità, deve fare i conti con le promesse non mantenute. Spesso in maniera macroscopica. Il caso di scuola è l’aumento dell’aliquota, dal 21 al 26 per cento, per gli affitti brevi anche sulla prima casa. Norma che però trova la ferma opposizione del segretario di Forza Italia, Antonio Tajan



