Salvini rivendica la guida della regione del nord, i meloniani sono pronti a reclamarla in virtù del loro essere il partito di maggioranza relativa che non guida nemmeno un territorio al nord. Nel mezzo, c'è l’incognita sul futuro del governatore uscente, che giocherà un ruolo importante nella scelta del suo successore
«Il Veneto resti a noi», ripetono come un mantra i leghisti, dopo il via dato dal capogruppo al Senato Massimiliano Romeo al congresso federale. Eppure, ora che la Consulta ha spento ogni speranza di terzo (che poi sarebbe quarto) mandato di Luca Zaia, i giochi si sono aperti davvero. Lo scenario è complicato e si intreccia con le dinamiche di maggioranza a Roma. Da una parte c’è la Lega, che governa la regione ininterrottamente dal 2010 con il Doge che alle passate regionali ha incassato con la



