- Stavolta, per il secondo decreto per l’Ucraina, quello che fra le altre cose stabilisce l’invio in Ucraina di armi «di difesa» – cioè non solo gli equipaggiamenti «non letali» stabiliti dal primo decreto, quello del 25 febbraio – è Mario Draghi a convincere i dubbiosi.
- Prima della riunione Draghi ha chiamato Matteo Salvini. Il leader della Lega ha assicurato di allinearsi, e così infatti hanno fatto i suoi ministri.
- Ha fatto altrettanto con Giuseppe Conte, il presidente del M5s, l’altro leader politico che ha registrato mal di pancia nei propri gruppi parlamentari.
Ucraina, Draghi convince Lega e M5s: deroga alla legge, si inviano armi
28 febbraio 2022 • 21:28Aggiornato, 28 febbraio 2022 • 21:31