L’ultimo arrivato è il commissario contro la crisi idrica, voluto dal governo fino al 31 dicembre per assumere le misure necessarie a fronteggiare la siccità.

Si deve definire ancora il nome dell’incaricato, anche se secondo indiscrezioni potrebbe essere il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che teoricamente è già oberato di impegni.

L’alternativa, in ogni caso, sarebbe sempre nell’orbita leghista. Il perimetro dei compiti è da definire, di sicuro avrà la responsabilità sull’aumento della capacità degli invasi e sul fabbisogno di acqua.

Ma questo commissario potrebbe essere seguito da altri, a stretto giro, nel segno del Piano nazionale di ripresa e resilienza per mettere le mani su opere o grandi eventi.

Tra gli emendamenti segnalati, che andranno quindi a votazione, al decreto Pnrr, in esame della commissione bilancio del Senato, la maggioranza ha infatti proposto una serie di nuove figure commissariali. Da Torino a Taranto.

Un commissario per Fitto


Fratelli d’Italia ha messo nero su bianco l’idea dell’ennesimo commissario, questa volta per i giochi del Mediterraneo, in programma nel 2026 a Taranto.

L’emendamento, proposto dal senatore Guido Quintino Liris, prevede l’istituzione di una figura commissariale, chiamata a completare la «predisposizione dell'elenco delle opere infrastrutturali occorrenti, comprese quelle per l'accessibilità, distinte in opere essenziali, connesse e di contesto, con l'indicazione, per ciascuna opera, del codice unico di progetto, del soggetto attuatore e dell'entità del finanziamento concesso, delle altre fonti di finanziamento disponibili e del cronoprogramma di realizzazione».

Una strategia per sopperire ai ritardi e accentrare i poteri in un solo ruolo. Solo che gli slittamenti sono addebitati al governo stesso, visto che il comitato organizzatore, tra cui figurano il comune di Taranto e la regione Puglia, ha già inviato il piano degli interventi da realizzare.

Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, e il titolare delle politiche per la coesione, Raffaele Fitto, continuano a traccheggiare chiedendo approfondimenti su approfondimenti.

«Il 6 dicembre i ministri hanno richiesto la documentazione riferita all’elenco di interventi da finanziare con i 150 milioni disponibili che è stata prontamente rispedita dal comitato e comprende l’elenco con i singoli interventi e il relativo crono programma», ha risposto la scorsa settimana il comitato dei giochi di Taranto nella lettera, inviata per chiarire la situazione.

L'appello a Palazzo Chigi è lanciato per sbloccare con dpcm i 150 milioni incagliati con la caduta del governo Draghi. Così, per tutta risposta, la maggioranza rispolvera il jolly del commissario, che garantirebbe a Fitto la nomina di qualche suo fedelissimo, come circola da alcune indiscrezioni, per impiegare le risorse stanziate dal governo.

Dal punto di vista tecnico il comitato non può infatti essere commissariato. Verrebbe tuttavia depotenziato il suo ruolo e a cascata quello degli enti locali. Peraltro l’istituzione del commissario verrebbe prevista in un provvedimento che riguarda il Pnrr, come quello in discussione al Senato, in cui l’evento di Taranto sarebbe estraneo.

«Tecnicamente non si giustifica il commissariamento, in quanto il ritardo è frutto dell’insipienza governativa», dice Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Pd, che parla di una «logica da bulimia della destra» per «mettere le mani sui giochi del Mediterraneo».

Opere salvinizzate

LAPRESSE

La tentazione di imporre figure per bypassare l’iter tradizionale non riguarda solo i giochi di Taranto. La Lega, con un emendamento firmato da Tilde Minasi e sottoscritto da altri colleghi di gruppo, propone un commissario anche per «garantire la realizzazione della linea 2 della metropolitana della città di Torino» su proposta del ministro delle Infrastrutture Salvini, di concerto con il numero uno del Mef, Giancarlo Giorgetti, accentrando di fatto nelle mani leghiste l'opera.

I lavori non sono ancora iniziati e partiranno nel 2023 con un timing che prevede la conclusione entro 7 anni, salvo imprevisti.

Si tratta di un cantiere in apertura: anche in questo caso non necessiterebbe di un’operazione straordinaria. E il tris di commissari contenuti nelle proposte di modifiche al decreto Pnrr si chiude nella provincia di Pisa.

Il senatore toscano della Lega, Manfredi Potenti, chiede l’ennesimo commissario per «l’esecuzione degli interventi di messa in sicurezza della strada statale tra Volterra e Mazzolla e nel tratto Montemiccioli-Castel San Gimignano». Ancora una volta la scelta toccherebbe a Salvini.

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