La lobby del cemento e del ferro punta con decisione sul partito di Maurizio Lupi, mostrando così la gratitudine per il sostegno arrivato in parlamento nei mesi scorsi. Durante l’approvazione dell’ultima Legge di Bilancio, infatti, il deputato centrista ha presentato degli emendamenti, a sostegno del comparto. E così l’Associazione nazionale costruttori edili ferroviari riuniti (Anceferr), attraverso i propri iscritti, ha garantito in campagna elettorale liquidità per decine di migliaia di euro al piccolo soggetto politico dell’ex ministro delle Infrastrutture, Noi con l’Italia, uno dei pezzi che compone il gruppo alla Camera Noi Moderati. Già in precedenza l’Anceferr, in un documento ufficiale, aveva ringraziato Lupi per la sua attività in aula. E quando c’è stato bisogno il “grazie” si è tramutato in supporto economico, come emerge dalla lista dei donatori del partito dell’ex ministro delle Infrastrutture.

Patto di Anceferr

Del resto, la campagna elettorale è stata ricca, per Noi con l’Italia: ha raccolto in totale poco meno di 400mila euro di erogazioni liberali, previste dalla legge sul finanziamento ai partiti, molto di più rispetto a quanto raggranellato nei primi sette mesi del 2022.

Dall’1 agosto, dieci giorni dopo lo scioglimento anticipato delle Camere, nelle casse di Noi con l’Italia è iniziato l’afflusso di migliaia di euro. Simbolico che la prima donazione agli atti sia quella di 4.500 euro della Micos, società romana sul campo da oltre trenta anni, amministrata dalla famiglia Miceli, tra cui c’è Vito Miceli presidente Anceferr.

Nello stesso giorno altri 4.500 euro sono stati versati dalla Segi, altra impresa della capitale, fondata nel 1976 dai fratelli Sergio e Giancarlo Chicchiani, che hanno conservato una gestione familiare pur estendendosi sul territorio nazionale.

Uno dei punti qualificanti dell’attività aziendale è la costruzione di infrastrutture ferroviarie. E Federico Chicchiani è tra i probiviri dell’associazione del settore.

Dal Veneto all’Umbria

Presente nella lista dei supporter economici di Lupi un altro nome storico del comparto, quello della Silvio Pierobon srl, con sede a Belluno. Tra i clienti storici annovera Rfi e Anas del gruppo Ferrovie dello Stato, in linea con gli altri associati Anceferr.

Oggi l’azienda veneta è guidata da uno degli eredi della tradizione di famiglia, Silvio Rodolfo Pierobon, che ha fatto partire un altro bonifico da 4.500 euro. Sempre dal Veneto è arrivata la stessa somma, esattamente dalla trevigiana Ivecos spa, specializzata «negli interventi nelle gallerie, soprattutto in presenza di esercizio ferroviario».

A capo c’è Roi Bernard, tesoriere dell’associazione. Mentre dall’Umbria la Ceprini costruzioni, del vicepresidente dell’Anceferr Franco Ceprini, ha versato 2.900 euro nelle casse di Noi con l’Italia. L’amministratrice delegata è Patrizia Ceprini, sorella del patron, confermata di recente al vertice della Confindustria di Orvieto.

Ma gli interessi della società travalicano i confini regionali, essendo in prima linea per il raddoppio della tratta ferroviaria Pistoia-Montecatini e la velocizzazione della Bologna-Rimini.

E ancora l’elenco continua con la parmense D’Addetta, con 4.500 euro di donazioni, la fiorentina Edil Misiano con 2.900 euro, la romana Cr Costruzioni con 2.900 euro. E si finisce con i 2.500 euro della Cemes società con una storia particolare: nata in provincia di Salerno, oggi ha sede a Pisa e nel frattempo ha inaugurato filiali in Slovenia e Romania.

Università e integratori 

Tra i finanziatori, non c’è solo lobby “calce e martello” dell’Anceferr. Spicca l’università telematica E-Campus, che ha donato 20mila euro. L’ateneo è di proprietà di Mr. Cepu, Francesco Polidori, che oggi è anche patron della Link Campus University, fondata dall’ex ministro democristiano Vincenzo Scotti.

Non da meno è stata la Società trading immobiliare, che ha provveduto a staccare un assegno da 20mila euro, anche se la più generosa è stata l’azienda I3 Fluid, società di marketing con sede a Roma, e branca del gruppo milanese I3: in totale ha donato 37mila euro.

Altri 10mila euro sono affluiti dalla Fenice, produttrice di integratori nutraceutici, fitoterapici e gemmoterapici e dalla Tecnicaer, società di «ingegneria del benessere», che riqualifica strutture, dalle università alle carceri, per migliorarne la vivibilità.

Tra le persone fisiche, infine, spicca il nome di Pino Galati, ex deputato, che era stato ricandidato dal centrodestra nel collegio uninominale di Carpi. In due diverse occasioni ha firmato un assegno da 50mila euro. Subendo la beffa: per meno di 2mila voti non è stato eletto, sconfitto dal dem Andrea De Maria.

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