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Una vita intera finisce sotto indagine col sequestro del cellulare

lapresse
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I pm di Pavia hanno copiato la memoria del telefono del leghista Attilio Fontana (che non è indagato). Considerano quello che c’è dentro “cosa pertinente al reato” e non fissano alcun limite all’invasività della ricerca. Gli avvocati sollevano dubbi di costituzionalità

  • La procura di Pavia ha disposto il sequestro e la copia della memoria del cellulare di Fontana, anche se non è indagato nel procedimento Diasorin. Si tratta di una “perquisizione presso terzi”. 
  • La copia permette agli inquirenti di avere accesso a tutti i dati contenuti, senza alcun limite temporale di ricerca o perimetro circoscritto a parole chiave. Se si imbattessero in nuove notizie di reato, potrebbero procedere anche per quelle.
  • La difesa farà ricorso al Riesame e solleverà dubbi di costituzionalità: una tale invasione della sfera privata di una persona non indagata viola il diritto alla segretezza delle comunicazioni

Come la maggior parte delle inchieste sull’intreccio tra soldi e potere, anche quella sulla gestione dell’emergenza del Covid-19 in Lombardia ha molti fronti. Si tratta di diverse notizie di reato, la cui competenza ricade sotto procure differenti. L’inchiesta di Milano riguarda la compravendita da parte della regione Lombardia di camici per il personale sanitario. Il presidente della regione, Attilio Fontana, è indagato per frode. L’inchiesta di Pavia, invece, indaga sull’accordo tra policlini

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