Il broker accusato di estorsione è uscito su cauzione. Ma la Santa sede non è riuscita a incassare i soldi. Dopo la sentenza inglese che smonta le accuse, i pm del papa hanno chiesto che il fascicolo fosse secretato
- Lo scorso giugno il Vaticano ha chiesto a Gianluigi Torzi, arrestato per una presunta estorsione, di firmare una cauzione del valore di circa tre milioni di euro.
- In cambio dei soldi il broker è uscito dalle celle vaticane dove era stato rinchiuso dieci giorni prima per ordine dei promotori di giustizia che indagano sullo scandalo del palazzo di Londra.
- Se una «cauzione pagata il 15 gennaio 2020» è segnalata nella sentenza della corte inglese che ha escluso che il finanziere abbia estorto illecitamente soldi al Vaticano, altre carte inedite evidenziano come gli inquirenti hanno provato in tutti i modi a bloccare la pubblicazione della sentenza, senza riuscirci.