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Veleni, amanti e tangenti: la guerra al Consiglio di stato

LaPresse
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Il magistrato Trebastoni contro il presidente Patroni Griffi: «Ha fatto pressioni per favorire un’amica». Il ruolo dell’ex legale dell’Eni Amara. L’ex ministro nega tutto e manda un esposto ai pm di Roma per calunnia

 

  • Al Consiglio di stato è scoppiata una nuova guerra civile. Una battaglia combattuta con dossier e denunce in procura, tra accuse di raccomandazioni ed esposti per calunnia. Una vicenda che rischia di riportare palazzo Spada al centro della scena mediatica e, soprattutto, dell’attenzione delle procure.
  • La storia comincia a metà dello scorso dicembre. Dauno Trebastoni, consigliere del Tar del Lazio che risulta indagato per corruzione in atti giudiziari a Catania, è da tempo sotto procedimento disciplinare davanti al Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, e rischia una sospensione dal servizio.
  • Qualche giorno prima della sua audizione prevista il 18 dicembre, il consigliere decide di prendere carta e penna, chiedendo che Patroni Griffi si astenesse dal procedimento. O, in subordine, che fosse addirittura ricusato dai colleghi. Per quale motivo? Per i suoi rapporti Amara e il suo socio Giuseppe Calafiore, coindagati con lo stesso Trebastoni in una delle due inchieste della procura catanese in cui il giudice del Tar è accusato di corruzione.

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