- Uno dei tanti morti dimenticati della Palermo del 1982. Assassinato per il suo prezioso contributo offerto al giudice Giovanni Falcone e al maxi processo a Cosa Nostra.
- Le sue indagini a bordo di un Vespone nella borgata di Ciaculli con una finta fidanzata che era una collega poliziotta. Gli appostamenti, fino a quando un sicario non l’ha riconosciuto.
- La lotta alla mafia portata avanti dai singoli investigatori che pagavano la benzina di tasca propria per inseguire i latitanti. Lo stato non c’era e quando c’era dormiva. Domenica a Sutera, paese di origine di Lillo, la Benemerita Cittadinanza alla memoria
Vita e morte di Lillo, il poliziotto dentro i segreti mafiosi di Palermo
12 novembre 2022 • 18:30Aggiornato, 13 novembre 2022 • 11:52