Il segretario sotto accusa per la scarsa presenza femminile nel governo di Mario Draghi promette, «un’agenda in dieci punti e una vicesegretaria». Rimanda il congresso a dopo l’assemblea nazionale
- Il leader dem rivendica di aver voluto «un partito di donne e uomini» ma apre la discussione sulla presenza di genere nel suo partito. Ma sul congresso rimanda la scelta all’assemblea nazionale.
- Sulle polemiche interne contro di lui: «Abbiamo fatto tutte le scelte coinvolgendo tutti e tutte», sindaci compresi, e le scelte «sono state approvate sempre all’unanimità».
- Ex renziani e giovani turchi chiedono le dimissioni di Orlando da vicesegretario: «Come è stato chiesto a Paola De Micheli quando è diventata ministra».
Una «scemenza», una «sciocchezza atomica», una «cazzata». Prima di riunire la direzione Pd, dal Nazareno parte la contraerea. Da giorni circola la notizia che Nicola Zingaretti stia pensando alle dimissioni. Le smentite all’inizio erano deboli, tanto che ieri pomeriggio il presidente dei deputati Graziano Delrio dice: «Ci ho parlato un’ora fa e mi ha detto che non è vero». Così viene messa un po’ di convinzione in più: «veleni» dicono dallo stretto giro di Zingaretti, veleni sparsi dalle minora



