Il neoministro Orlando: «Se la discussione deve trascinarsi, meglio iniziare un percorso». Il tema apparente dello scontro tra le varie anime del partito è sempre il rapporto con i Cinque stelle. Quello vero: chi farà le liste elettorali
- Dopo Prodi anche Bettini chiede il congresso. Il segretario non ha mai detto no, ne preferiva uno tematico, ma ora medita se concederlo davvero e scoprire le carte degli avversari interni. «Se ne discuterà in assemblea», il 13 e 14 marzo.
- Il vicesegretario: «Strumentale la contrapposizione fra identità e alleanza con M5S. L’identità si costruisce anche attraverso l’indicazione di un campo di alleanze».
- Donne e Campidoglio, due spine del Nazareno. Giovedì 25 la direzione sull’equilibrio di genere. Ma i sottosegretari saranno nominati prima. Gualtieri verso la candidatura a Roma, sui social gira un fake sulla sua corsa a nome di Pd e M5S. Subito denunciato
«Se la discussione deve trascinarsi tutti i giorni in questa maniera, vale la pena iniziare un percorso che arrivi fin lì». Lì sta per il congresso del Partito democratico. A parlare è il neoministro del Lavoro Andrea Orlando, vicesegretario dem e uno dei pochi rimasti al fianco di Nicola Zingaretti nei giorni della crisi e del «o Conte o voto». Come Goffredo Bettini, che ieri ha consegnato al Foglio una lunga analisi che per molti passaggi riprende il «manifesto» del segretario pubblicato da R



