- Da prima della campagna elettorale, Meloni ha lavorato per ridurre la quota ideologica del suo partito e allargare invece il suo livello di interlocuzione nel mondo dell’establishment e dei tecnici.
- Solo così, infatti, un governo di FdI può immaginare di guidare il paese in un momento di crisi geopolitica ed economica, rispondendo alle istanze del suo nuovo elettorato: imprenditori del nord, che poco hanno a che fare con la dimensione identitaria e chiedono risposte concrete.
- Gli alleati di Lega e Forza Italia, invece, vanno in direzione opposta: la perdita di elettori va di pari passo con la loro necessità di rafforzarsi sui temi identitari. Questa, infatti, è l’unica strada per rimanere riconoscibili e non venire diluiti in un governo con priorità e interpreti molto distanti da loro.
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sta passando le sue giornate asserragliata alla Camera, alle prese con la composizione della lista dei ministri da portare al Quirinale. L’operazione non è facile, perchè gli alleati Matteo Salvini e Silvio Berlusconi stanno provando a metterle più pressione possibile. Lega e Forza Italia, infatti, sono uniti nel chiedere con forza che la squadra sia composta principalmente da politici e reclamano per propri esponenti almeno uno dei dicasteri co



