LE CARTE VERSO LA PROCURA DI MILANO

Affare Eni-Blue Power, per l’amico di D’Alema «30 milioni sono pochi»

LaPresse
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  • «Sono tutte balle, e io non sono affatto potente», dice Massimo D’Alema a Domani, in merito all’inchiesta su una presunta trattativa tra lui e l’ex avvocato esterno dell’Eni Piero Amara, che ha raccontato ai magistrati di Milano che sarebbe stato convocato alla fondazione Italianieuropei per far ottenere alla Blue Power di Francesco Nettis, ex socio in affari di D’Alema, decine di milioni di euro dall’Eni per un brevetto mai usato.
  • «La vostra non è un’inchiesta giornalistica. Questo e prendere e passare veline di merda», dice D’Alema a Domani. Ma la procura di Perugia è pronta a mandare gli atti a Milano che dovrebbe indagare e capire se Amara è un calunniatore oppure dice tutta, o in parte, la verità.
  • come fanno a sapere Casali – se non si è mai occupato dell’operazione Blue Power – e Calafiore che l’Eni intende dare a Nettis esattamente la cifra che verrà transata mesi dopo, cioè 30 milioni di sterline? (definite da D’Alema una «manciata di soldi» visto che Nettis chiedeva oltre un miliardo di sterline di danni). Una pura casualità? 

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