Un funzionario del ministero della salute afghano ha dichiarato alla Cbs News che il bilancio delle vittime del doppio attentato di Kabul ha raggiunto almeno 170 morti, la stragrande maggioranza delle vittime sono afghani. Dei 13 membri del servizio americano che sono stati uccisi, 10 erano Marines, riferisce la Cbs.

A breve termineranno le evacuazioni dall’areoporto di Kabul. Un video di RaiNews24 mostra come gli afghani stiano disperatamente cercando di lasciare la città prima che si interrompano i voli organizzati dai paesi occidentali.

L'Organizzazione mondiale della sanità sta cercando di stabilire un ponte aereo nella città di Mazar-i-Sharif nel nord dell'Afghanistan nei prossimi giorni, con l'aiuto delle autorità pakistane: «Ci restano solo pochi giorni di scorte e stiamo esplorando tutte le opzioni per portare più medicinali. L'aeroporto di Kabul non è un'opzione al momento, quindi è probabile che utilizzeremo Mazar-i-Sharif, con il nostro primo volo che speriamo nei prossimi giorni», ha detto Rick Brennan, direttore regionale delle emergenze dell'Oms, durante un briefing delle Nazioni Unite a Ginevra. Brennan ha affermato che la missione dell'Oms farà molto affidamento sul «sostegno del governo pakistano».

L’ultimo volo

Nel pomeriggio è partito l’ultimo volo italiano da Kabul. Il ministro degli esteri Luigi Di Maio ha scritto in un post che a bordo ci sono Tommaso Claudi – il diplomatico rimasto fino all’ultimo per coadiuvare le operazioni-, l’ambasciatore Pontecorvo e i Carabinieri del Tuscania che erano rimasti ancora sul posto.

Le vittime

Intanto continua a crescere il numero di vittime accertato degli attentati di Kabul. Tra di loro 13 americani riporta Ap: il giorno più mortale per le forze americane in Afghanistan dall'agosto 2011. La commissione Europea ha ribadito con un tweet che porterà via tutto lo staff afghano che ha supportato l’Ue.

L’attacco

L’attacco suicida è stato rivendicato dall’Isis del Khorasan, l’articolazione dell’organizzazione terroristica Stato islamico che opera in Afghanistan e che si è spesso scontrata con i Talebani e con al Qaeda. Sono oltre 150 i feriti. La prima bomba è esplosa nel tardo pomeriggio nei pressi dell’Abbey gate, uno degli ingressi presidiati dalle forze Nato e utilizzati dai civili afghani per entrare nell’aeroporto. Al primo attacco sono seguiti colpi di arma da fuoco. La seconda esplosione sarebbe invece avvenuta poco lontano dal Baron Hotel, alcune centinaia di metri più a sud dell’Abbey gate, un’area in genere presidiata dai militari britannici.

Dopo le esplosioni 60 persone sono state portate, in due ore, nel Centro di Emergency. Tra questi sedici persone erano già morte all’arrivo. L’ultimo paziente è stato operato questa mattina alle 4. Erano tutti terrorizzati, ha raccontato Alberto Zanin, coordinatore medico del centro.

«L’Isis non ci impedirà di portare a termine la missione», ha detto il generale Frank McKenzie, a capo del comando centrale statunitense. «La nostra missione è di evacuare i cittadini statunitensi, i nostri connazionali, i possessori del visto speciale, lo staff dell’ambasciata e i cittadini afghani a rischio», ha detto McKenzie, ma avverte che, fino al termine del 31 agosto, ci potrebbero essere altri attacchi. 

Gli Stati Uniti avevano già lanciato l’allarme una settimana fa, quando diverse ambasciate avevano raccomandato alle persone di non recarsi all’aeroporto e di attendere istruzioni individuali. Ieri mattina il ministro delle Forze armate britannico James Heappey, in un’intervista a Skynews, aveva parlato di un attacco «imminente» e «molto letale», atteso nelle ore successive. Ma, nonostante gli avvertimenti, l’aeroporto era circondato da migliaia di persone. 

Le operazioni di evacuazioni stanno procedendo. L’ultimo volo italiano ha lasciato Kabul, mentre il segretario di stato della Difesa britannico, Ben Wallace, ha comunicato che il Regno Unito è entrato nelle ultime fasi delle operazioni. Sono 104mila i civili evacuati dal 14 agosto, precisa McKenzie: 66mila dagli Stati Uniti e 37mila circa dagli alleati. Sarebbero invece quasi mille i cittadini statunitensi rimasti nel paese.

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