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Ankara-Berlino: la coppia di fatto tiene in ostaggio tutta l’Ue

(Foto Lapresse)
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Merkel ed Erdogan curano un rapporto da cui entrambi ottengono vantaggi. Soltanto la Germania può mediare su dossier delicati come gas e Bielorussia: le sanzioni per Minsk potrebbero partire in questi giorni, ma l’Ue deve sbloccare la posizione di Nicosia e Atene, che vorrebbero misure anche nei confronti di Ankara

  • Da molti anni Ankara e Berlino curano un rapporto favorevole a entrambi i paesi, la posta in ballo è talmente alta che anche screzi reciproci non possono incrinare la situazione. 
  • In un panorama polarizzato in cui Emmanuel Macron si è schierato a fianco di Atene facendo sentire la sua presenza anche con una portaerei nel Mediterraneo orientale, Merkel deve mediare, ma il rischio è, secondo alcuni, che Grecia e Cipro non si sentano protette dai partner europei.
  • A Berlino il sostegno di Ankara serve per arginare i flussi di migranti e gestire la situazione libica. Dopo il ritiro dalla politica di Merkel nel 2021 non è detto che Erdogan troverà un interlocutore con la stessa pazienza.

Se c’è qualcuno che può risolvere lo stallo tra Unione europea e Turchia, è Angela Merkel. La presidenza tedesca sta da settimane cercando di mediare nello scontro diplomatico che coinvolge Grecia, Cipro e Turchia a causa delle esplorazioni alla ricerca di gas naturale che hanno creato una disputa sull’appartenenza di alcune zone del Mediterraneo orientale. La speranza è che la situazione si sblocchi nel vertice del Consiglio europeo di oggi che riunisce i capi di governo. Tra le altre cose

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