- Bielorussia, un anno fa, 9 agosto 2020, le ultime elezioni scippate e da allora una dittatura mostra il suo volto crudele. Nel nostro continente, a circa due ore di volo, migliaia di persone sono state minacciate, licenziate, sequestrate, imprigionate.
- Ma la resistenza continua: Maria Kalesnikava, una delle leader dell’opposizione che ha scelto il carcere e rifiutato di espatriare, da dietro le sbarre dell’aula dove viene processata a porte chiuse, accenna una danza e incrocia le mani a simbolo di cuore.
- I diritti camminano insieme, sociali, civili e politici. Anche politici visto che a Minsk il programma fondamentale è liberare i detenuti per reati di opinione, convocare libere elezioni, non dormire più terrorizzati in casa se si è amici di un dissidente.
Bielorussia, un anno fa, 9 agosto 2020, le ultime elezioni scippate e da allora una dittatura mostra il suo volto crudele. Nel nostro continente, a circa due ore di volo, migliaia di persone sono state minacciate, licenziate, sequestrate, imprigionate. Accade che un programma della televisione di stato sia dedicato ai «traditori» con un conduttore e un cappio mentre sul fondale scorrono i volti degli avversari del regime. Accade che un dissidente sia trovato impiccato a Kiev, dove si era rifugi



