Ben Fountain: «Tutti contro Mamdani: ecco chi spera che fallisca presto»

«È giovane, dinamico, riflessivo e sembra molto attento alle preoccupazioni dei lavoratori». Il giornalista e scrittore americano Ben Fountain - autore di titoli come È il tuo giorno, Billy Lynn! (2012), vincitore del National Book Critics Circle Award, o il saggio America brucia ancora (2020), lucida disamina delle tappe della campagna presidenziale che ha condotto al primo mandato dell’attuale inquilino della Casa Bianca, ambedue pubblicati in Italia da Minimum fax - tratteggia i punti di forza che hanno permesso a Zohran Kwame Mamdani di diventare il primo sindaco musulmano e “desi” di New York. Fountain, Mamdani sta diventando un punto di riferimento per la sinistra a livello internazionale, Italia inclusa. Un modello vincente? In teoria sì. Prevedo tuttavia che dovrà affrontare enormi sfide per realizzare il suo programma. Un vasto assortimento di forze molto potenti si sta schierando contro di lui: solo per citare due esempi, i democratici dell'establishment considerano le politiche liberali di Mamdani una minaccia al loro potere, mentre gli imprenditori immobiliari sono piuttosto soddisfatti dell'attuale modello di business di New York. I suoi avversari saranno molto contenti di vederlo fallire - e lavoreranno molto duramente per assicurarsi che ciò accada - per poi sostenere che il suo fallimento è la prova che il socialismo democratico non è praticabile nella politica americana. Da Tsipras a Mamdani: riforme radicali per evitare gli opposti populismi A suo avviso, quali fattori hanno portato alla vittoria di Zohran Mamdani? Credo che la sua enfasi sulla "accessibilità" abbia toccato un nervo scoperto negli elettori di New York City, che da anni lottano contro l'altissimo costo della vita in città: il mercato immobiliare, ovviamente, ma non solo. Poi arriva un giovane avvenente, eloquente e carismatico che parla direttamente ed enfaticamente agli elettori di una questione centrale delle loro vite: un vero cambiamento rispetto alla politica precedente. Soprattutto quando l'unica alternativa realistica è rappresentata da un democratico neoliberista tormentato dagli scandali con tutti gli amici sbagliati (ad esempio, i Clinton e altri membri dell'establishment). Il contrasto è stato piuttosto drammatico e non ha favorito Cuomo, come hanno dimostrato i risultati delle elezioni. La verità su Mamdani e sul socialismo delle grandi città Riscossa democratica anche in Virginia e New Jersey. Il vento sta cambiando negli Usa? Le solide vittorie democratiche in questi due Stati sembrano rappresentare la prova dell'insoddisfazione per come si è sviluppata l'agenda Maga negli ultimi nove mesi. Il 4 novembre è stato un buon giorno per i democratici, sotto ogni punto di vista, e i sondaggi mostrano che il pubblico incolpa Trump e i repubblicani per la chiusura del governo molto più di quanto non faccia nei confronti dei democratici. E quindi cosa hanno fatto i democratici del Senato, dopo le loro recenti e gloriose vittorie? Si sono arresi. La fine dello shutdown arriva con il il Partito democratico che non ha ottiene progressi nell'estensione dei sussidi governativi per l'assicurazione sanitaria, che costituiva la sua prerogativa centrale. Nello sport questo si chiama strappare la sconfitta dalle fauci della vittoria. Costruire un’altra sinistra, la Grande Scommessa di Mamdani Come si diceva, "affordability" – accessibilità - è stata la parola chiave di queste elezioni. Cosa c'è di sbagliato nelle politiche di Trump? I ricchi diventano più ricchi, i poveri più poveri; inoltre, è un dato di fatto che il reddito medio negli Stati Uniti, che dovrebbe appunto garantire uno stile di vita da classe media, è insufficiente per vivere alla giornata e, allo stesso tempo, risparmiare per l'università dei figli e la pensione. I numeri lo dimostrano e la gente inizia ad averne consapevolezza, nonostante tutta la retorica di Trump. Se il tycoon e i suoi alleati Maga si preoccupassero davvero dei lavoratori, aumenterebbero il salario minimo federale, che attualmente è di 7,25 dollari l'ora, allo stesso livello dal 2009. Si tratta di una brutta battuta per i lavoratori americani. Se il salario minimo dovesse tenere conto dell'inflazione e degli aumenti di produttività degli ultimi 45 anni, dovrebbe aggirarsi intorno ai 23-26 dollari l'ora. Nei primi anni Settanta si poteva comprare una casa guadagnando attraverso il salario minimo. Oggigiorno, alle medesime condizioni stipendiali, difficilmente si riesce a pagare l'affitto di un appartamento ancorché misero. Lezioni da New York: quello di Mamdani è un socialismo sobrio Gavin Newsom è un probabile candidato democratico alla presidenza nel 2028. Cosa ne pensa? Newsom è certamente un candidato valido per la nomination democratica nel 2028, ma il "marchio" di democratico californiano non funziona bene in gran parte degli Stati Uniti, in particolare nel Midwest e nel Sud. Giustamente o no, la California è percepita da queste parti del paese come troppo liberale, troppo eccentrica, troppo gravosa dal punto di vista fiscale, troppo onerosa in termini di regolamentazione governativa. Newsom sembra un politico di talento e un efficace attivista, ma mi chiedo davvero se i dem siano disposto ad affrontare tutto il peso negativo che un candidato californiano arrecherebbe alla lista. Il confine tra Mamdani e Berlusconi: se lo sport è luogo di invenzione democratica