Alla fine di una corsa all’ultimo voto, il candidato democratico fa il sorpasso decisivo in Georgia e Pennsylvania. Al presidente uscente restano solo tweet arrabbiati, complotti e richieste di riconteggiare le schede: nessuno chiama la vittoria e lo stallo continua
- Nel corso del pomeriggio italiano il sorpasso di Joe Biden in Georgia e Pennsylvania segna la svolta in una situazione di stallo: Il suo stato natale, che vale 20 grandi elettori e che è tradizionalmente democratico, anche se nel 2016 era stato conquistato da Trump. Basta questo per garantirgli il superamento della soglia dei 270 grandi elettori necessari e, quindi, la presidenza.
- Trump continua a rifiutarsi di chiamare lo sfidante per concedergli la vittoria e continua a minacciare ricorsi legali e riconteggi. Annunci ripetuti, ma non supportati da nessun tipo di prova.
- A Wilmington, in Delaware, dove da giorni è montato il palco della campagna democratica per la sera viene annunciato il discorso alla nazione di Biden.
A sintetizzare al meglio la situazione è Nate Silver, il più noto analista americano di numeri elettorali. «Non saprei, ma mi sembra che non chiudere la corsa quando gli esiti sono ormai certi in stati come Pennsylvania e Nevada dia al presidente più tempo di diffondere informazioni fuorvianti», ha scritto ieri sera su Twitter, quando era chiaro che Joe Biden ce l’aveva fatta, ma ancora non si poteva dire ufficialmente. Dopo una giornata lunghissima, l’ennesima da martedì quando era iniziata la



