Una nave di traverso e si blocca parte del commercio mondiale. È quanto sta accadendo nel canale di Suez, in Egitto, dopo che quattro giorni fa una nave mercantile si è incagliata durante il passaggio. Sarebbe stata una forte tempesta di sabbia a causare l’incidente della Ever Given, una nave cargo da 220mila tonnellate per 400 metri di lunghezza proveniente dalla Cina, che si è «messa di traverso» all’inizio del canale, nella parte sud del paese, ostruendo di fatto il traffico navale. L’autorità che gestisce il tratto marittimo ha dichiarato ufficialmente una temporanea sospensione della navigazione.

Si teme che il blocco possa durare giorni, se non settimane e intanto si stanno studiando piani di emergenza per le oltre 200 navi che hanno previsto il passaggio attraverso lo stretto artificiale egiziano. Stando a quanto spiegano gli analisti dell’azienda di intelligence Kpler, sono già sette le petroliere che trasportano gas naturale liquefatto e hanno deciso di percorrere la rotta più lunga intorno al continente africano passando per il Capo di Buona Speranza. Tra chi ha deciso di cambiare tragitto anche la cargo Ever Greet, sorella della nave rimasta coinvolta nell’incidente di Suez.

Sul sito di Marine Traffick è possibile vedere in diretta le imbarcazioni rimaste bloccate in questi giorni.

Map show what athorities will have to do the move the Ever Given vessel from the Sues Canal.
Map show what athorities will have to do the move the Ever Given vessel from the Sues Canal.

I soccorsi

Nel frattempo, due battelli-draga, quattro scavatrici e nove rimorchiatori giganti stanno cercando di disincagliare il cargo battente bandiera panamense e usato da una società di Taiwan. Le operazioni di “soccorso” non hanno portato agli effetti sperati. Per liberare la nave bisognerebbe arrivare a scavare fino a 15 metri di profondità. La Smit Salvage, società olandese esperta in recupero di navi e che ha partecipato alle operazioni di Costa Concordia a largo dell’isola del Giglio, ha inviato un team in Egitto. Nel frattempo, le autorità che gestiscono il canale hanno rilasciato un comunicato in cui hanno affermato di aver accettato l’aiuto degli Stati Uniti per sbloccare la situazione .

L’armatore della nave, la Evergreen line ha pubblicato giovedì un ultimo report di aggiornamento sull’incidente, affermando che dopo 48h non sono riusciti a “liberare” il cargo.

Il traffico commerciale

Il canale di Suez è uno dei passaggi commerciali più importanti. Qui passa circa il 30 per cento dei container in giro per il mondo e circa il 12 per cento del commercio mondiale. Per quanto riguarda il traffico di petrolio dal canale egiziano passano ogni giorno circa 4,6 milioni di barili. Un numero ridotto rispetto allo stretto di Hormuz e di Malacca.

Bloomberg ha stimato una perdita giornaliera di 9,6 miliardi di euro a causa del blocco del traffico marittimo. Anche l’autorità che gestisce il canale (con ricavi di circa 6 miliardi l’anno) ha affermato di perdere circa 100 milioni di euro al giorno, tra tasse di passaggio e altre entrate. Nel frattempo, il prezzo del petrolio è aumentato del cinque per cento.

L’incidente della Everg Given non è l’unico. Nel 2004 una petroliera russa rimase arenata per quattro giorni, mentre nel 2017 è stata “liberata” una nave giapponese in poche ore.

In this satellite image from Planet Labs Inc. the cargo ship MV Ever Given sits wedged in the Suez Canal near Suez, Egypt, Thursday, March 25, 2021. The skyscraper-sized cargo ship wedged across Egypt\'s Suez Canal further imperiled global shipping Thursday as at least 150 other vessels needing to pass through the crucial waterway idled waiting for the obstruction to clear, authorities said. (Planet Labs Inc. via AP)

La storia del canale

Il canale artificiale è stato costruito da investitori francesi e inaugurato per la prima volta nel 1869 quando l’Egitto era sotto il dominio ottomano. Un progetto mastodontico, in cui furono impiegati circa 1,5 milioni di operai che hanno completato l’opera in 10 anni. Durante il periodo delle guerre mondiali fino al 1956 il canale è stato sotto il controllo britannico, fino al raggiungimento di un accordo con il presidente Abdel Nasser per la nazionalizzazione del tratto marittimo. Nello stesso anno, l’invasione di Israele a Gaza e nel Sinai hanno portato alla famosa crisi di Suez, in cui sono intervenuti anche Stati Uniti e Unione Sovietica, risolta in breve tempo grazie anche all’intervento delle Nazioni unite.

16-11-1956 Archivio Storico Nella foto: Suez Canale di Suez, colonna di automezzi dell'O.N.U. nella terra di nessuno nella zona del canale

Negli anni si sono conclusi una serie del tratto che collega il Mar Rosso al Mediterraneo. L’ultimo è stato eseguito nel 2010 che ha esteso la profondità del canale fino a circa 20 metri, riuscendo così ad accogliere il passaggio di quasi tutti i cargo disponibili nell’industria marittima. Suez è l’attraversamento commerciale con meno interruzioni al mondo e per attraversarlo interamente ci vogliono dalle 13 alle 15 ore circa. 

Nei primi anni della sua presidenza, il generale egiziano al Sisi ha da subito annunciato un progetto ambizioso per costruire una seconda corsia parallela, lunga 35 chilometri, in grado di differenziare le direzioni di navigazione. Il progetto, inaugurato nel 2015 e dal costo di circa 8 miliardi di euro, permette il transito di 97 navi al giorno anziché 49, diminuendo drasticamente anche i tempi di attesa.

Oggi, però le autorità egiziane si sono dimostrate impreparate nell’affrontare un incidente di questo tipo e le aziende mondiali rimangono in attesa.

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