Pechino potrebbe mantenere attiva la sua politica più rigida di prevenzione sanitaria – la cosiddetta “zero Covid” – per i prossimi cinque anni. Compresi i test obbligatori di massa e le restrizioni di viaggio. Lo racconta in un articolo il Guardian, che precisa che la fonte è un altro rappresentante del Partito comunista cinese di Pechino, il segretario Cai Qi (ex sindaco della città).

L’avviso è stato pubblicato per la prima volta dal Beijing Daily e ripreso poi da altri media statali. Ma dopo un’ampia diffusione su diversi profili social cinesi, è scomparso il riferimento ai “cinque anni”. È rimasto soltanto un accenno più generico all’impegno per la lotta all’epidemia. Anche un hashtag correlato utilizzato su Weibo – un social network cinese simile a Twitter – è stato cancellato e tutti i contenuti sono ormai irraggiungibili.

Una notizia contestata

Anche se la Cina conferma la capacità di censurare i contenuti online, ormai la notizia aveva comunque avuto una certa diffusione. E i contenuti collegati erano stati visti da circa un milione di utenti, compresi i numerosi commenti indignati, come racconta sempre il Guardian. 

La strategia cinese del “zero Covid” era stata particolarmente efficace per contenere gli effetti delle prime ondate del virus. Ma è più controversa per combattere una variante come Omicron, che è più facilmente trasmissibile.

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