Pechino è tentata di vedere la guerra dei dazi anche come «un’opportunità»: nelle prossime settimane il governo con ogni probabilità annuncerà un massiccio piano di stimolo della domanda interna, che potrebbe essere simile per entità a quello messo in campo durante la crisi finanziaria del 2008-2009
«Avevamo quasi fatto un accordo con la Cina (nel 2020, ndr), grazie al quale avremmo aperto la Cina», ha raccontato lunedì Donald Trump ai giornalisti, prima di lanciare a Pechino un ultimatum (scaduto alle 18 italiane di martedì): ritirare i controdazi del 34 per cento sulle merci importate dagli Stati Uniti, o vedersi appioppare ai propri prodotti ulteriori tariffe del 50 per cento, un muro a quel punto invalicabile negli States per il made in China, gravato da dazi del 115 per cento. «Se gli



